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No alla deriva

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10 novembre 2006

Il Presidente guerriero non si piegherà


Le elezioni di metà mandato (del secondo mandato) hanno segnato la sconfitta dei Repubblicani e la riconquista, dopo 12 anni, del Congresso degli Stati Uniti da parte dei Democratici.
Richiamate e fatte integralmente mie le considerazioni espresse già ieri dall’amico StarsandStripesforever , mi piace rilevare come assolutamente fuori luogo sia il trionfalismo della sinistra italiana che cerca di mascherare la sua sconfitta in Molise e la sua incapacità a governare seriamente l’Italia, senza sottrarre ai cittadini i loro guadagni.
Del ridicolo commento di Prrrodi ha già scritto S&S , qui occorre rimarcare il provincialismo di chi, evidentemente, le sue informazione le raccoglie mediante piattino e tavolo a tre gambe e non in modo scientifico come ha fatto la Cnn.
Ma anche gli altri pigmei della nomenklatura sinistra hanno espresso una soddisfazione priva di fondamento, visto che i Democratici, per vincere, si sono dovuti spostare a destra (ad esempio il senatore Joe Liebermann è stato confermato da indipendente, dopo essere stato battuto nelle primarie democratiche per il suo appoggio alla liberazione dell’Iraq) e i Repubblicani hanno conservato il "nocciolo duro" dei senatori più conservatori.
E c’è da dire che il margine esiguo di vittoria in alcuni collegi chiave, è frutto della mobilitazione estrema dei Democratici e, per contro, del tiepido sostegno degli ambienti religiosi resi diffidenti dagli scandali omosessuali che hanno colpito alcuni rappresentanti Repubblicani.
Un sostegno che nel 2008, con un candidato di spessore, si potrà ampiamente recuperare.
E proprio all’attività da qui al 2008 che si concentrerà l’attenzione alla politica della più grande democrazia del mondo.
Intanto il Presidente, George W. Bush.
Con Ronald Reagan e Richard Nixon il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto nel XX e XXI secolo.
Come i suoi predecessori, George W. Bush dovrà terminare il suo mandato con un Congresso a maggioranza Democratica.
Non credo che cambierà le finalità della sua politica (soprattutto estera) e già lo ha confermato: dall’Iraq usciremo solo a missione compiuta.
E’ probabile che, con il senno del poi, Bush e i suoi collaboratori siano pentiti di aver usato i guanti bianchi nella liberazione dell’Iraq, cercando di infliggere pochi danni e ancor meno lutti.
L’insegnamento che si trae è che quando si deve piegare la resistenza di un nemico barbaro, è necessario dispiegare da subito tutta la propria potenza di fuoco, per poi ricostruire ex novo.
Ma questo è un “memo” per le prossime azioni, adesso Bush dovrà solo avere un approccio necessariamente più diplomatico con un Congresso che, ricordiamolo, ha sempre sostenuto, con la quasi unanimità, la mission contro il terrorismo musulmano.
Quindi non dobbiamo aspettarci capovolgimenti e il maggior lavoro diplomatico che attende gli uomini della Casa Bianca non ci riguarda.
Poi è da rilevare che George W. Bush non potrà ricandidarsi, essendo già - purtroppo - al suo secondo mandato, quindi sia i Democratici che i Repubblicani avranno un ticket nuovo di zecca e i Repubblicani non potranno avere il vantaggio dell’uscente.
A meno che … Richard Cheney non decida di farsi da parte per consentire al Presidente di nominare un Vicepresidente con una sostanziale investitura per il futuro.
Difficile.
Se il Congresso fosse stato ancora nelle mani dei Repubblicani, allora l’ipotesi poteva avere un fondamento, perché la conferma non avrebbe avuto storia, adesso, però, i Democratici potrebbero fare un ostruzionismo finalizzato a favorire i propri candidati.
Allora si torna ai nomi di sempre, come John McCain, già battuto alle primarie da Bush nel 2000, e Rudolph Giuliani il sindaco della “tolleranza zero”, o un nome assolutamente nuovo che possa spuntare proprio dalla primarie.
Personalmente avrei un candidato preferito: Jeb Bush, Governatore della Florida e fratello del Presidente.
Cattolico, distintosi per la sua attività di Governatore, sensibile alle istanze degli ispanici … ma è altamente improbabile che già nel 2008 possa sedere un terzo Bush nella Sala Ovale.
I Democratici, invece, hanno due possibili front runner: la moglie dell’ultimo presidente Democratico Bill Clinton e un senatore negro, Barack Obama.
Vedremo.
Di rilievo nella tornata elettorale di martedì scorso anche l’esito di una serie di referendum in alcuni stati che hanno visto la sonora bocciatura delle proposte imperniate sul matrimonio tra omo: un segno importante della reazione morale alla deriva dei costumi che causano un imbarbarimento e indebolimento dell’intera società.
E’ quindi l’America di sempre quella che ci consegnano le urne di metà mandato.
Un’America fondata sull’alternanza, sul bipartitismo, ma ancorata saldamente nei Valori morali e nelle scelte civili importanti, in politica interna, come in politica estera.

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15 commenti:

gabbianourlante ha detto...

dulcis in fundo adesso sono i magistrati a chiedere l'amnistia!!! certezza della pena e colpo di spugna nello stesso tempo.... l'italia è sempre più simile a Cartoonia... chi ci mettiamo come roger rabbit??
ciao

vfiore ha detto...

il mio guess e' giuliani vs clinton. obama e' persona ce puo' piacere anche a noi, ma e' molto giovane e penso che non voglia bruciarsi subito.

Bisquì ha detto...

Noi di questa America siamo capaci solo di copiare le cose peggiori.

CampaniArrabbiata ha detto...

Tutto sommato della sconfitta personale di Buscetta non mi dispiace affatto:-!)

Anonimo ha detto...

Concordo con l'analisi. Personalmente non mi dispiacerebbe vedere al potere uno come Rudolph Giuliani.. Male che vada gli chiediamo se viene a governare a Napoli. Sarebbe utile.

Unknown ha detto...

Jeb Bush? Magari!
Spero anche si siano davvero pentiti dell'uso dei "guanti bianchi" : una delle peggiori stupidaggini possibili in quel contesto, una totale dipartita dalla stessa dottrina militare americana e dalla tradizione militare occidentale, che punta proprio alla vittoria decisiva.

Anonimo ha detto...

La cosa più comica, o penosa, è vedere i nostri comunisti esultare per la vittria dei democratici che sono a l'insaputa di loro dormienti, più a destra della destra italiana.
Poveri mentecattocomunisti

Se nel 2008 i repubblicani non dovessero vincere non mi strapperò le vesti, gli USA rimarranno un esempio.
Poi magari potranno cambiare l'emendamento e dare la possibilità a Schwarzy di presentarsi alle elezioni del 2012...

marshall ha detto...

Ancorata saldamente nei valori morali e nelle scelte civili, non come l'Europa che, mi pare, stia andando alla deriva.

Anonimo ha detto...

I repubblicani hanno perso nel momenti in cui hanno assunto i valori profondi della chiesa cattolica.
Eppure dovevano sapero che solo i preti possono inchiappetare ragazzini e passarla liscia

Le Barricate ha detto...

La guerra in Iraq sta durando troppo, con troppe perdite di soldati americani.
Busch avrebbe dovuto fare un'azione più pesante all'inizio, ma siamo tutti capaci a dirlo col senno di poi.
Adesso anche quelli che avevano appoggiato la guerra e che gli hanno fatto avere il secondo mandato gli sono andati contro.
Se oltre all'Inghilterra si fossero affiancati agli USA anche altri paesi, coi loro eserciti le cose sarebbero diverse.
Ma il mondo occidentale, ormai, vive di buonismo spinto nei confronti degli integralisti islamici, tra pochi anni dovremo andare nelle moschee, farci crescere la barba (io ce l'ho già), e fare indossare il velo alle nostre mogli, vedrete! ;)

Fabio ha detto...

"I repubblicani hanno perso nel momenti in cui hanno assunto i valori profondi della chiesa cattolica."

Questa come assurdità sale subito ai primi posti della classifica.

Massimo ha detto...

Sì, Fabio, le assurdità sinistre sarebbero esilaranti se non portassero danni anche a noi.

Tilt ironizzare su chi propone la mano pesante nelle prossime azioni militari significa ignorare che la mano pesante porta proprio a salvare vite umane, come accadde in Giappone con Hiroshima e Nagasaki.
Se gli Stati Uniti avessero dovuto combattere metro per metro in Giappone non solo la guerra sarebbe durata ancora per anni, ma sarebbero morti migliaia di Americani e spesi miliardi di dollari.
Le due bombe invece, hanno immediatamente piegato il nemico e lo hanno reso talmente malleabile che un popolo orgoglioso e bellicoso come quello giapponese ne ha tratto subito il giusto insegnameno ed ora vive in una democrazia forte e contribuisce al progresso dell'Umanità al pari della altre nazioni civili.
In Iraq si è sbagliato nel dare retta ai minimalisti.
Nelle prossime azioni mi auguro che si applichi il modello Giappone (e non vuol necessariamente dire "nuclearizzare").

Massimo ha detto...

Porsi dei limiti in una guerra contro un nemico che limiti non si pone, significa essere destinati ad essere sconfitti e schiavizzati.
Caro Tilt, voi continuate a pensare di aver a che fare con gente che ragione come noi e che rispetta la Civiltà e l'Umanità come facciamo noi: non è così. Nel 1453 se ne accorsero a loro spese i Bizantini, non ho alcuna intenzione di fare la loro fine perchè limito l'uso della mia potenza militare.

Il Temporeggiatore ha detto...

L'esempio Giapponese me lo appunto, mi sembra molto azzeccato e pertinente.

Massimo ha detto...

Sono gli Americani ad essere diventati come i Giapponesi o sono i Giapponesi ad essere diventati come gli Americani ? :-)