Devo ammettere che da un po’ di tempo mi sono venuti a noia i saggi.
E non solo di politica, anche quelli sulla fantascienza scontano i medesimi difetti.
Mi sembrano ripetitivi, senza alcuna intuizione originale, spesso scritti con un collage di citazioni che si credono “dotte”, ma che attestano la povertà, quanto a personalità, dell’autore.
Ma vi sono saggi che, accentuando una tale caratteristica, acquistano il livello di documenti, da consultare più che leggere.
Sanguisughe, di Mario Giordano, edizione Mondadori, è uno di questi.
Non è certo un “libro da leggere” e, tantomeno, ci dice qualcosa di originale o fornisce una geniale soluzione o interpretazione, ma come documento è formidabile.
Sono elencati, con nome, cognome e importi, tante persone, note e meno note, che hanno vissuto e/o continuano a vivere a spese nostre, percependo, legalmente, una pensione piccola o grande, o addirittura cumulando tre o quattro pensioni cospicue.
E spesso sono signori che predicano il rigore e chiedono i sacrifici (altrui).
Certo, molte situazioni adesso non possono ripetersi perchè le anomalie dei baby pensionati sono state quasi tutte eliminate, ma resta l’indecenza di persone che, brandendo il motto “i diritti acquisiti non si toccano”, sono in pensione dall’età di 29, 30 o 31 anni.
Vi è poi la vergogna di chi percepisce una lauta pensione e la cumula con altre ugualmente cospicue e, magari, con prebende per incarichi ricoperti, spesso da consigliere di amministrazione di qualche ente o società.
Giordano ci documenta tutto questo che, a suo dire, costa alle casse pubbliche oltre 230 milioni di euro, quattrocentosessanta miliardi delle vecchie lire.
Che dire ?
Sanguisughe trasforma quella che alcuni potevano vedere come una leggenda metropolitana, in documento probatorio degli sprechi italiani, con tanto di nome e cognomi, anche di “insospettabili”.
Da comprare e da citare all’occorrenza.
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Sono elencati, con nome, cognome e importi, tante persone, note e meno note, che hanno vissuto e/o continuano a vivere a spese nostre, percependo, legalmente, una pensione piccola o grande, o addirittura cumulando tre o quattro pensioni cospicue.
E spesso sono signori che predicano il rigore e chiedono i sacrifici (altrui).
Certo, molte situazioni adesso non possono ripetersi perchè le anomalie dei baby pensionati sono state quasi tutte eliminate, ma resta l’indecenza di persone che, brandendo il motto “i diritti acquisiti non si toccano”, sono in pensione dall’età di 29, 30 o 31 anni.
Vi è poi la vergogna di chi percepisce una lauta pensione e la cumula con altre ugualmente cospicue e, magari, con prebende per incarichi ricoperti, spesso da consigliere di amministrazione di qualche ente o società.
Giordano ci documenta tutto questo che, a suo dire, costa alle casse pubbliche oltre 230 milioni di euro, quattrocentosessanta miliardi delle vecchie lire.
Che dire ?
Sanguisughe trasforma quella che alcuni potevano vedere come una leggenda metropolitana, in documento probatorio degli sprechi italiani, con tanto di nome e cognomi, anche di “insospettabili”.
Da comprare e da citare all’occorrenza.
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2 commenti:
C'è il furbone Di Pietro che da 16 anni percepisce la pensione da ex magistrato: 2000 euro netti al mese, non cumulabili con il lauto "stipendio" da parlamentare(qui l'articolo). L'altro furbacchione è Amato, che ne incassa la bellezza di 1047 AL GIORNO, oltre a tutto il resto. E s'è pure beccato la rampogna della Sig.ra Giuliana Tofani ved.Rossi (qui la lettera). Ma tanto non succede e non cambia nulla. Questi non hanno la decenza di ridursi un bel niente!!!
E per uno che ha una voce bianca come la sua, mi pare che di penna riesca a giostrarsi meglio.
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+nuovopatriota+
[mai domi! il vero patriota è irriducibile!]
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