Se qualcuno, leggendo il titolo del post, pensasse che è l’ennesima critica alle aggressioni portate al Premier, sbaglierebbe.
Se, infatti, il problema della giustizia (con la “g” volutamente minuscola, non posso pensarla in altro modo per quella che è) in Italia fosse solo l’accanimento contro Berlusconi ... beh, credo che potrebbe anche essere genericamente tollerabile (mai, comunque, accettabile per uno che abbia come faro la libertà individuale, perchè il torto fatto anche ad una sola persona è lesivo dell’intero sistema che deve fondarsi sul rispetto dell’Individuo).
Purtroppo leggiamo che sono pendenti 6 milioni di cause civili e che per ottenere una sentenza definitiva in certe materie (successioni, condomini, infortunistica ...) occorrono anni ed anni, anche decenni.
Una dozzina di anni per i processi del lavoro (così uno finisce direttamente in pensione ...).
Processi per questioni bagatellari e “di principio”, che impegnano giudici poco attratti da simili cause e molto propensi al rinvio.
E per ogni udienza, anche dove si registra il semplice rinvio, gli avvocati segnano un diritto per competenze e onorari.
Aumentano così i costi senza alcun risultato per chi chiederebbe Giustizia (questa volta con la “G” maiuscola perchè mi riferisco al concetto astratto .. troppo astratto in Italia).
Così è stata predisposta una legge, sulla “mediaconciliazione” che, come tutte le iniziative può essere migliorabile, ma che consentirebbe di abbreviare i tempi di Giustizia, basandosi sul buon senso di un Mediatore.
Probabilmente è un’ottima legge visto il fuoco di sbarramento che sta subendo con ricorsi al Tar e la minaccia di sollevare la questione di incostituzionalità.
Esattamente come sta capitando al c.d. “milleproroghe” là dove ha cercato di porre un punto chiaro sulla questione degli interessi anatocistici, per evitare che si debbano sempre riaprire vecchie questioni e prolungare cause, all’infinito, con interpretazioni e sentenze contraddittorie.
Una lunga premessa per delineare il quadro di disfacimento della giustizia italiana che legittimamente aumenta la sfiducia del Popolo nelle procedure e nell’ordine giudiziario.
Ma anche i magistrati mettono generosamente del loro.
Prendiamo il caso, che avevo affrontato nel blog Non si abbia timore di punire Caino , che ha visto sfortunato protagonista una coraggiosa guardia giurata che, a Quinzano d'Oglio ha sventato una rapina in banca affrontando tre banditi in fuga, abbattendone due e ferendone uno.
La guardia è stata messa in stato di fermo.
La motivazione ?
Non doveva sparare perchè non era in pericolo la sua vita.
In pratica vorrebbero si applicasse il principio “ponti d’oro al nemico che fugge”.
Peccato, però, che un nemico lasciato fuggire è un nemico ancora pronto a colpire.
Magari quei tre, se non fossero stati affrontati dalla coraggiosa guardia giurata, avrebbero compiuto un’altra rapina di lì poco e non è detto senza danni non solo per le proprietà ma anche per l’incolumità dei rapinati.
Così, invece, sono stati neutralizzati.
Naturalmente morire per una rapina è eccessivo, ma chi delinque deve mettere nel conto ogni conseguenza a proprio carico.
Anche questo è un deterrente.
E’ invece incentivante alla criminalità l’intimidazione che viene operata nei confronti di chi ha, per sua professione, l’incarico di contrastare il banditismo, quando ogni azione di difesa e tendente a neutralizzare il criminale viene pesantemente sanzionata con processi, indagini e addirittura arresti.
I comportamenti reattivi come quello della guardia giurata dovrebbero invece essere incentivati e premiati, per contrastare la delinquenza.
I magistrati che, invece, iscrivono nel registro degli indagati e poi arrivano a processare chi si difende o chi reagisce alla violenza altrui, dimostrano di essere su un altro pianeta rispetto al sentimento popolare, non rendono un buon servizio alla Giustizia e neppure al loro ordine.
Per verificarlo, basta annotarsi le percentuali bulgare (80-90 %) dei lettori dei quotidiani che rispondendo, ai sondaggi spot che vengono effettuati, confermano che sì, la guardia giurata ha fatto bene a sparare.
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1 commento:
Guardia giurata in galera. Probabilmente butteranno via anche la chiave e, se mai dovesse uscire, sarebbe bollato a vita dallo Stato (o meglio, da "loro", visto che lo Stato dovremmo essere noi ma io non mi ci riconosco).
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+nuovopatriota+
[mai domi! il vero patriota è irriducibile!]
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