Ieri
si è svolto il primo turno delle presidenziali francesi che ha
indicato il socialista Holland e il presidente uscente Sarkozy quali
sfidanti al ballottaggio del 6 maggio prossimo.
Ma
la vera sorpresa è il corposo risultato ottenuto dalla candidata del
Fronte Nazionale, Marine Le Pen, figlia di Jean Marie.
Oltre
il 18% , saldamente terza forza nel panorama politico.
Marine,
purtroppo, non è riuscita nel raggiungere il ballottaggio come già
avvenne nel 2002 al padre che eliminò il socialista Jospin e poi
perse contro Chirac, ma ha compattato le forze di Destra in un partito con il quale tutti dovranno fare i conti.
Prima
di tutto Sarkozy che ha bisogno di quei voti per conservare l’Eliseo,
ma anche Holland dovrà strizzare l’occhio alla Le Pen in chiave
antisarkò e, qualora eletto, non potrà ignora che un francese su
cinque è dichiaratamente contro l’immigrazione, contro l’euro,
contro le unioni omosessuali, contro, cioè, tutto ciò che
caratterizza (e squalifica ai miei occhi) la sinistra nel mondo.
Il
risultato del Fronte Nazionale non è casuale, ma il frutto di
decenni di coerente lotta politica, senza il timore di restare
isolati.
E’
il frutto anche della capacità di aggregare, attorno ad un leader
forte – Jean Marie – tutte le anime della Destra per indirizzarle
verso un obiettivo comune anche dopo che l’età ha costretto il
vecchio capo a non candidarsi in prima persona.
L’esempio
del Fronte Nazionale è illuminante per la dispersa Destra Italiana.
Giorgio
Almirante aveva intuito il potenziale di Le Pen, concedendogli di
copiare il simbolo dell’Msi.
La
brama di Fini di essere accettato dalla sinistra gli fece perdere i
contatti con il Fronte Nazionale assieme al quale avrebbe potuto
creare l’ossatura della Destra europea in chiave anticomunitaria.
Mi
dicono che Storace abbia avuto un buon colloquio con Marine Le Pen ed
è asupicabile che i cugini francesi riescano con il loro esempio a
riportare ad unità le varie Forza Nuova, La Destra, Fiamma Tricolore
e tutti gli altri frammenti della Destra, anche quelli che, come
Meloni, La Russa, Gasparri, Santanchè, hanno trovato casa in un Pdl
nel quale cattolici dorotei e quelli più libertari che liberali, che ugualmente non
possono rappresentare la Destra Italiana, rischiano di spartirsi
l’eredità di un Berlusconi che resta finora l’unico Leader aggregante
di tutto il Centro Destra.
Ed
è proprio la questione della leadership che sembra essere la ferita
maggiore per la Destra.
Certo
Storace non ha l’immagine per interpretarlo, soprattutto al Nord e
gli altri sono semisconosciuti con grandi difficoltà a proporsi come
leaders nazionali.
La
Lega ha molti uomini provenienti dall’ambiente di Destra cui ha
scippato molti cavalli di battaglia (immigrazione, ordine pubblico,
buon costume contro la deriva morale, ad esempio) anche se la sua
leadership nazionale (lombarda) ha radici fondamentalmente di
sinistra.
E
allora non resta che auspicare l’arrivo a Destra di un personaggio
che, rischiando in proprio, sappia raccoglier l’esempio francese
del Fronte Nazionale e, rinunciando per i primi tempi a onori e
cariche, si carichi sulle spalle la Destra Italiana per portarla là
dove è riuscito con quella francese Jean Marie Le Pen.
Quanto
alle presidenziali francesi, purtroppo Marine Le Pen non andrà al
ballottaggio e, se fossi francese, il sei maggio voterei Sarkozy,
perché mai e poi mai voterei per uno di sinistra, socialista, poi …
(piuttosto voto Belzebù!), fedele al principio che il peggiore
dei nostri sia comunque migliore, del migliore dei loro.
Entra ne
7 commenti:
Votare chi? Sarkozy? Quello che prima fa lo sceriffo e poi si riempie di socialisti al governo? Quello che mi ha fatto lo "sgambetto" in Libia e che stava li a ridere con la sua degna compare crucca? Quello che è andato a Brasilia a perorare la causa di Battisti? Ma nemmeno per idea, come dice giustamente Marine Le Pen "sono due gemelli". Ne l'uno ne l'altro, per me Sarkozy e Hollande pari sono. Punto.
Quando davanti a te ci sono solo due strade, devi sceglierne una. Se non lo farai tu, lo faranno gli altri per te. La sinistra, mai, quindi ... :-)
Massimo, ancora co 'sta storia di destra e sinistra. SVEGLIA!! Sono due gemelli! Sarkozy e Hollande non sono due strade, sono la stessa strada! Ha ragione Marine, ne l'uno ne l'altro, tanto son la stessa cosa.
Destra e sinistra ci sono sempre state e ci saranno sempre. Chiamali patrizi e plebei, Mario e Silla, nobili e borghesi, girondini e giacobini, comunisti e fascisti, ma ci sono e ci saranno sempre. Per questo nei sistemi in cui si arriva ad una scelta secca come in Francia, bisogna scegliere: o di qua o di là. Io ho scelto di privilegiare la storia, i programmi e le alleanze (vere o auspicabili) di Sarkozy rispetto a quelle indigeste di Hollande che ha ottenuto l'appoggio dell'estrema sinistra ecologista, ideologica e relativista.
Massimo, stai dicendo delle ridicolaggini e ha ragione Johnny. Non è destra quella di Sarkò, come non è sinistra quella di Hollande. Entrambi sono pupazzi nelle mani della finanza internazionale. Marine Le Pen andrà aventi nonostante i pannicelli caldi del "meno peggio". Quando non c'è vera opzione, i voti si possono anche congelare. Tanto più che non sei nemmeno francese.
Il concetto di dx e di sx vanno rifondati. In paesi privi di sovranità diventano solo due indicazioni stradali.
Nessie io cerco una soluzione concreta in base a quello che c'è, non a quello che si vorrebbe ci fosse. Non rinuncio a sognare, ma poi scendo sulla terra. Per fortuna non sono francese, infatti la mia "dichiarazione di voto" è limitata a tre righe nell'intero post.
Meno male, visto che sarkozy (minuscolo voluto) è stato anche un defenestratore di Berlusconi e un pirata accaparratore di risorse in Libia.
Posta un commento