Bersani, Casini, Di Pietro e compagni, nonostante l’apporto dei traditori finioti, non sono riusciti a ribaltare Berlusconi e si sono dovuti prestare ad essere spettatori del colpo di mano che i poteri finanziari internazionali hanno orchestrato per togliere di mezzo l'unico Premier legittimato dal voto popolare.
Berlusconi, aggredito su due fronti (speculazione internazionale contro l’Italia e contro le sue aziende) ha dovuto dimettersi.
L’Italia ha quindi rinunciato ad una politica estera ed economica autonoma affidandosi al gauleiter imposto dai poteri finanziari internazionali con il mandato di asservire la nostra Patria e di spogliare gli Italiani dei loro beni.
In tutto questo la politica dei Bersani, Casini, Di Pietro e compagni, incapaci di ribaltare Berlusconi e dello stesso Premier legittimo dell’Italia si è ritirata su una sorta di Aventino, lavandosi le mani di quel che poteva accadere.
Una stampa prona ai poteri finanziari internazionali ha accreditato l’immagine di “professori-tecnici” che avrebbero risanato l’Italia.
Così una campagna ben orchestrata ha consentito a Bin Loden Monti di assumere provvedimenti devastanti come l’aumento delle tasse su redditi e risparmi e la reintroduzione (con cospicuo aumento) del pizzo sulla casa.
Non sono stati però toccati i principali centri di spesa, tutti pubblici, che gravano sul nostro debito che, anzi, i soldi rastrellati dalle nostre tasche serviranno solo ad alimentare.
Ma la politica si appresta a tornare.
Per ragioni di età (Berlusconi) o di manifesta incapacità (gli altri) cambieranno giocoforza i protagonisti.
Ma cambieranno anche gli schieramenti.
E’ del tutto innaturale l’alleanza tra il Pdl e il pci/pds/ds/pd ed è un non senso la mancanza di una vera Destra reazionaria nei Valori e liberista in economia.
Probabilmente il riposizionamento avverrà dopo le elezioni amministrative in cui è prevedibile (ed auspicabile come catarsi) un affondamento del Pdl peggiore di quello della Costa Concordia.
Qualche segnale può essere evidenziato per recepire quel che potrà accadere.
Sul versante della Destra vediamo come l’uomo di cultura più avveduto e concreto, Marcello Veneziani, non perda occasione per auspicare la ricostituzione del vecchio tessuto politico che affonda le sue radici nell’Msi, invocando l’arrivo di un “capitano coraggioso”, cioè di un Leader, come ho più volte indicato, necessario per aggregare le varie formazioni identitarie, ognuna depositaria della sua “purezza” ideale, ma che divise incidono meno dei no global nella politica italiana.
Nel Pdl il malcontento verso Bin Loden Monti e la politica dorotea di Alfano si evidenzia con la formazione di liste che si richiamano alla vecchia Forza Italia.
In tal senso interpreto un sondaggio che mi è pervenuto per posta elettronica, dove l’unica domanda (oltre alla “identificazione” per sesso, età zona geografica e al classico “per chi voteresti oggi”) è: ritieni opportuna la presenza di un partito come Forza Italia ?
Sì, ritengo opportuna, anzi necessaria, la ricostituzione di un partito liberale di massa.
Il Pdl si è sporcato con l’appoggio a Bin Loden Monti e tanto il partito quanto il suo segretario Alfano sono ormai impresentabili all’elettorato di Centro Destra che hanno tradito votando per le tasse di Monti.
La ricostituzione di Forza Italia costringerebbe gli uomini della Destra a ricostituire l’Msi più che Alleanza Nazionale e rappresenterebbero due delle tre gambe di un rinnovato Centro Destra assieme alla Lega che dovrebbe affidarsi alla giovane generazione dei Cota, Zaia e Tosi.
Certo è che più la sconfitta del Pdl alle prossime amministrative sarà pesante, più il riposizionamento della politica in previsione delle politiche del 2013, che segneranno la fine dei gauleiter mandati dall’estero, sarà rapido e significativo.
Meglio ancora se ad essere sconfitta fosse la partecipazione al voto …
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