Da uno cresciuto a quiz e Fonzie non ci si possono aspettare alti e nobili propositi, ma solo chiacchiere vuote e prive di un qualsivoglia radicamento nella Cultura della Nazione.
Renzi, infatti, si è presentato in un turbinio di parole, con atteggiamenti strafottenti e con il biglietto da visita di schierarsi
per lo ius soli,
per il "matrimonio" omosessuale,
per l'aumento della tassazione sui risparmi,
per una politica che accentua la spesa pubblica invece di tagliarla.
I suoi primi provvedimenti sono la logica contnuazione della politica predatoria di Monti e Letta:
aumento delle accise sulla benzina
aumento della tassa sulla casa al limite dell'esproprio per i proprietari di seconde case con la scusa di consentire il permanere delle detrazioni per chi prima non pagava l'imu (una assoluta minoranza dei proprietari di prime case)
regalie di centinaia di milioni ad un comune tecnicamente fallito come Roma
genuflessione verso la Merkel e l'unione sovietica europea.
Tutto ciò ci porta sulla strada della povertà.
Povertà ideale.
Povertà progettuale.
Povertà morale.
Povertà intellettuale.
Povertà economica.
Come se non bastasse Renzi ha sottoscritto un accordo con Berlusconi e, invece di mantenerlo, provoca uno stillicidio di modifiche provocatorie, l'ultima delle quali sono le "quote rosa".
Se i comunisti ci tengono tanto alle quote rosa, che le applichino a casa loro.
Perchè noi dovremmo limitare la nostra libertà di scelta per la loro ennesima paturnia veterofemminista ?
Io non voterò i partiti che dovessero votare per le quote rosa.
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