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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

14 marzo 2014

#renzicirubairisparmi

Alimentata da giornalisti servili, inutili e presuntuosi, abbiamo subito l'offensiva propagandistica del bulletto fiorentino, dalla tipica facondia toscana tanto alluvionale quanto povera di contenuti positivi.
I bravi soldatini della stampa di regime hanno quindi mosso la testolina come facevano i cagnolini di pezza che negli anni sessanta venivano posizionati sul lunotto posteriore delle utilitarie Fiat.
I sindacati, credendo di avere a che fare con degli imborniti, hanno messo il cappello sulla manovra e la segretaria della cgil Camusso ha affermato, seguita a ruota da Bonanni della cisl che forse non ne ha compreso l'insussistenza, che i lavoratori dipendenti vedranno ridotte le tasse.
Ma quando mai ?
A "beneficiare" di detrazioni, non di riduzioni delle aliquote che sarebbero andate a vantaggio di tutti, saranno solo una minoranza di cittadini, meno di un terzo dei lavoratori Italiani e meno del 40% dei lavoratori dipendenti (semprechè le cifre di Renzi siano esatte e ne dubito ).
Le detrazioni saranno quindi pagate con i tagli alla spesa che secondo Renzi ammonteranno a sette miliardi e secondo il tecnico chiamato a disporli solo a tre.
Poi c'è il taglio dell'irap che Renzi pensa di coprire con un aumento delle tasse sui risparmi, cioè Renzi impoverisce gli Italiani, sottraendo loro quanto sono faticosamente riusciti a salvare dal taglio dei redditi e dalle tasse sulla casa, sulla benzina, sulle utenze e ancora sui risparmi, aumentando fino al 26% la tassazione quando si vendono, con guadagno, titoli.
E questo si aggiunge ai bolli sui depositi (non potendo più chiedere il titolo materiale da tenere sotto il materasso siamo obbligati a depositarli in banca) e alla tobin tax che punisce qualsiasi operazione, anche in perdita.
La politica di Renzi diventa quindi comunista a tutto tondo, visto che, impoverendo il ceto medio, tartassandolo, impedendogli di utilizzare il proprio denaro che gli viene sottratto non solo alla fonte, ma anche carpito con ogni tipo di tassazione, persino sulla proprietà e sui risparmi, raggiunge l'obiettivo di parificare tutti.
Al livello più basso.
Esattamente il contrario di quel che vorrebbe una autentica politica di crescita e benessere che, tenendo conto che siamo diversi e che se qualcuno ha qualcosa o molto in più, nella maggior parte dei casi è perchè lo merita, vorrebbe e dovrebbe elevare chi è in basso a livelli più alti, senza togliere nulla alle possibilità di chi già sta bene di stare ancora meglio.
La politica di Renzi, in questo perfettamente allineata alla filosofia delle "quote rosa", è di penalizzare e punire il merito, le competenze e le capacità, per massificare e spegnere l'unica forza propulsiva di una società, di una civiltà: la volontà e la speranza di crescere e di migliorarsi.



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