I parlamentari comunisti contrari alla "riforma" istituzionale pare abbiano chiesto di essere sostituiti per non mettere in minoranza governo e relatori.
Ovviamente sostituzione temporanea: alla poltrona non si rinuncia mai.
E quando il provvedimento andrà in aula cosa faranno ?
Voteranno contro sperando che comunque la maggioranza dica invece di sì ?
Oppure usciranno dall'aula ?
Per ora il parlamentare è eletto senza vincoli di mandato (purtroppo: se fosse il contrario la Storia recente sarebbe stata ben differente con Fini e tutti i suoi sostituiti perchè decaduti avendo tradito Berlusconi) e non si capisce perchè chi è eletto non voglia votare secondo le proprie convinzioni.
Paura di nuove elezioni che interrompano una legislatura appena nata ?
Paura dell'"ira funesta" del loro compagno segretario e presidente del consiglio ?
Comunque sia un comportamento ridicolmente pusillanime.
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2 commenti:
Ma tu ti fidi dei Civati e dei Cuperlo?
Ma figuriamoci!..questa è la Duma sovietica che concede solo diritto di opposizione "interna" e dove tutto alla fine si ricompone nel nome della Poltrona. Anche i media (megafoni del potere) ogni due per tre sono lì a parlare di "scissioni interne" al PD che al momento del voto chissà perché rientrano sempre all'ovile.
Li considero buffoni inquadrati nel gregge. Hanno paura a fondare un loro partito per le stesse ragioni per cui vogliono lo stato mamma che paghi e organizzi la loro vita: non sono all'altezza di navigare in mare aperto. Preferiscono mettersi agli ordini di uno Schettino qualunque che di rischiare in proprio. In confronto a loro giganteggiano persino Alfano, Fini e Casini.
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