Mentre il fenomeno fiorentino continua nelle sue smargiassate propagandistiche ad usum stultorum, i giornali radio e televisivi ci informano garruli che sono sbarcate altre migliaia di clandestini.
Favoletta di Natale il parto di una nigeriana su una nostra nave (magari pretenderanno pure la cittadinanza per il neonato).
Uno dei responsabili di questa invasione continua si è affacciato a mezzogiorno di Natale in Piazza San Pietro e, invece di parlare di speranze, di auguri, per un giorno di festa, si è presentato con la faccia del giorno da funerale, cercando di stimolare un senso di colpa (che non possiamo certo avere) per i mali del mondo.
Ancora una volta vorrebbe che noi ci si facesse carico dei problemi altrui, grattandoci in tasca nostra, mentre lui, con tutto il tesoro del Vaticano, spende solo delle parole.
Poi si lamentano perchè le trasmissioni di chiacchiere politiche non hanno più gli ascolti di una volta.
Per forza, le chiacchiere sono quotidiane e siamo inondati di parole, dalle quali possiamo difenderci solo spegnendo il rumore di fondo, per pensare con la nostra testa.
Che ci dice come sia un male l'invasione dei clandestini e sia ancora peggio se questi vengono portati, con tutti gli onori, a casa nostra, sulla nostra terra, da quelle stesse Forze Armate che dovrebbero invece impedire che i confini della Patria fossero violati.
E il tutto a spese nostre, con tasse, spesa e debito pubblico in costante aumento.
Prima o poi la corda si spezzerà e ne vedremo delle belle, perchè non sarà più tempo di chiacchiere alluvionali, nè di vacui cinguettii propagandistici.
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