L'Italia attraversa un nuovo momento di furia giacobina per le vicende romane.
Mi ricordo, con l'arresto del famoso Mario Chiesa, i momenti del 1992-1993, quando sembrava che fosse in atto un'opera di pulizia memorabile, salvo poi verificare che non venivano minimamente toccati i santuari comunisti e le loro canalizzazioni di denaro, per poi giungere alla "gioiosa macchina da guerra" di una vittoria annunciata e per fortuna sventata dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi.
Memore di tali vicende, sono molto scettico davanti alla retorica giacobina di Renzi e Napolitano (ma dov'erano in tutti questi anni ?) e, soprattutto, davanti all'insistenza con la quale la stampa di regime e la radio di stato tendono ossessivamente a ricordare i trascorsi nei NAR del presunto capo Carminati, sorvolando o minimizzando la appartenenza alle coop rosse di colui che, principalmente, è finito nel tritacarne delle intercettazioni, senza poi dare adeguato spazio al fatto che la Destra ha amministrato il comune per soli cinque anni in mezzo a 20 anni di amministrazioni di sinistra.
Sarà poi perchè non ho stima nè fiducia nella magistratura italiana, ma non mi entusiasma questo polverone, anche perchè il problema dell'Italia non è la corruzione (che c'è ovunque nel mondo) ma il debito pubblico, la spesa pubblica sempre in aumento e un sistema fiscale predatorio con una imposizione che dissangua le famiglie e i singoli cittadini.
Scommettiamo che se avessimo tasse più umane e spese compatibili con le entrate, la corruzione (che esisterà sempre, come esiste ovunque nel mondo e semprechè sia veramente tale) susciterebbe meno scandalo ?
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