Se qualcuno, di media intelligenza, leggesse le cronache di questi giorni, penserebbe all'Italia come un immenso teatro, dove viene rappresentata una commedia che non fa neppure ridere e diventa un flop, un bagno di sangue finanziario.
E l'impresario, il principino stizzoso toscano, sarebbe destinato a portare i libri in tribunale.
Purtroppo l'Italia non è un teatro e il principino, invece di ritirarsi inseguito dai suoi creditori (le scuole che dovevano essere rifatte, le famiglie con i bonus bebè, le aziende che dovevano vedere i soldi anticipati allo stato sotto forma di forniture ...) persevera nella sua opera di distruzione.
Ultima lo strombazzato pericolo dell'isis.
Presto, ulula, tutti uniti contro il pericolo.
E i suoi ministri, fedeli soldatini del nulla, che si esibiscono in dichiarazioni belliche.
Ma, fermi tutti: ci vuole la decisione onu.
E certo che ci vuole, visto che non siamo neppure capaci di respingere degli scafisti che rivogliono indietro una barca per continuare ad usarla nel trasporto dei clandestini.
E, poi, continuiamo pure ad importare immigrati da quelle stesse terre in cui vorrebbero andare a combattere l'isis.
Ma siamo folli ?
Possibile che a nessuno venga in mente che la scelta migliore per impedire il protrarsi di questa situazione è bloccare i porti libici con un blocco navale, preceduto dall'affondamento nei porti di tutti i barconi (senza clandestini a bordo: meglio precisare visto il livello deprimente del quoziente intellettivo dei sinistrati) ?
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