03 luglio 2016
Uniti si, ma per fare cosa?
Renzi ha sfruttato anche il dramma di Dacca per la sua politica.
Richiama all'unità contro il terrorismo e siamo tutti consapevoli che uniti si è più forti, come una squadra mediocre che nella coesione trova la capacità di superare avversari più bravi.
Ma per essere uniti è necessario che si vogliano le stesse cose, che si abbia una visione, un progetto di società, Valori e Ideali comuni.
Finora l'odioso fiorentino si è distinto per rappresentare il contrario di tutto ciò che,per me e credo non solo per me, ha valore.
Dalla sudditanza alle consorterie affaristiche che trovano nell'unione sovietica europea la loro creatura e il nostro demone, alle politiche fiscali predatorie, alla deriva nei costumi morali, fino alla politica immigrazionista finalizzata a recidere le nostre Radici e disperdere la nostra Identità.
Con il risultato di una insorgenza terrorista che può trovare nelle masse di invasori ospitati a casa nostra eserciti di aggressori.
Proprio in concomitanza con le dichiarazioni del fiorentino per radio era ospite un senatore del suo partito che non ha perso l'occasione per straparlare di accoglienza,integrazione e del fantomatico islam moderato.
Allora no, se la loro unità è continuare sulla disastrosa strada indicata dalle Boldrini e dai Bergoglio, non contino sulla mia partecipazione.
Se, invece,si ravvederanno,per restituire alla Nazione e al Popolo Italiano Sovranità, Indipendenza, Identità e Dignità, allora quella sarà l'unità che mi vedrà partecipe.
Ma con altri attori,perché di questi non mi fido, sono già bruciati dai loro comportamenti,dalle loro parole, dalle loro leggi.
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