29 luglio 2016
Predone di risparmi e pensioni
Il governo Renzi è il cinico esecutore della volontà delle consorterie affaristico-finanziarie internazionali.
Dopo aver depredato i risparmi (con l'aumento della tassazione al 26%) e per tacere delle banche salvate a spese dei cittadini (sia direttamente con la perdita secca dei risparmi ivi investiti, che tramite i parziali rimborsi pagati dalla collettività ) adesso è il turno dei fondi pensione gia tartassati con l'aumento della tassazione al 20% dei loro rendimenti ed ora chiamati a finanziare il salvataggio della banca rossa, Monte dei Paschi di Siena.
Quello lì continua allegramente a sparare le sue boiate verbali (dai "nostri valori" all'accoglienza degli immigrati) spendendo a piene mani i nostri soldi.
È evidente che lui non sa quanta fatica costi guadagnarsi uno stipendio e sarebbe veramente educativo se i governanti fossero costretti ad impegnare le proprie risorse per coprire l'aumento del debito pubblico avvenuto durante il loro mandato.
Renzi e la sua famiglia imparerebbero a loro spese, duramente, che quei soldi che ha sperperato, rappresentano vite di lavoro, di sudore, di fatica.
E la pensione è quanto di più sacro possa esserci, perché rappresenta la differenza tra una vecchiaia dignitosa e una miserabile.
Le pensioni non vanno messe a rischio e i fondi pensioni non possono essere chiamati a salvare banche che, nel nome di una ideologia perversa, hanno fallito nel loro compito: tutelare i soldi altrui, dei correntisti, degli investitori, dei risparmiatori, degli azionisti.
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