Negare le Opere del Fascismo in campo sociale, architettonico e urbanistico è una grave colpa, come scrive ne Il Giornale Giordano Bruno Guerri.
Nel tentativo di abbassarsi al livello dei suoi predecessori, Mattarella tracima e nega persino quel che mai nessuno ha mai avuto la faccia tosta di negare.
Si può criticare il Fascismo, esattamente come si può criticare qualunque altro sistema politico o ideologia del passato, del presente e del futuro, ma non si può pensare di riscrivere la Storia come nel 1984 di Orwell.
Soprattutto nell'epoca di internet dove il vecchio Samizdat, cioè il circuito che faceva diffondere nella Unione Sovietica comunista le idee e i principi di Libertà, è elevato all'ennesima potenza.
Direi che sia anche molto, molto infantile negare l'evidenza delle bonifiche, delle leggi sulla maternità e gli infortuni, delle costruzioni e ricostruzioni delle città.
Un'attività complessiva mai più eguagliata.
Non è bello che l'Italia abbia un paese con un presidente bocciato in Storia dal prof. Guerri.
Speriamo che con il voto del 4 marzo si pongano le basi per correggere anche una simile stortura.
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1 commento:
Matterella è tenuto per le palle da una certa lobby e in questo caso, non si rivolge agli Italiani ma a loro, per mostrare che ha capito la lezioncina da rieptersi a pappagallo. Quanto a Guerri ha dimenticato di aggiungere all'elenco, la pensione sociale e le cure termali pagate dalla mutua, come pure l'istituzione dell'IRI svenduta poi da Prodi e fatta spezzatino da criminali piani di "privatizzazione", termine sotto cui si nascondono gli espropri.
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