E così, anche l'Umbria si converte e scarica quel pci/pds/ds/pd che sin da quando furono indette le prime votazioni regionali amministrava o, meglio, comandava in quella regione.
La vittoria del Centro Destra acquista un significato ancora maggiore se si considera che si erano messi assieme gli euro cattocomunisti del pd con i finti rivoluzionari dei cinque stelle.
Una mossa della disperazione che ha probabilmente indispettito e motivato gli Umbri a recarsi alle urne (sono infatti aumentati i votanti e anche questo significa un riconoscimento per il Centro Destra che, nonostante l'aumento degli elettori ha aumentato voti e percentuali) per cambiare registro.
E', piaccia o meno a Giuseppi e compagni, il rifiuto delle furbizie di palazzo, delle politiche da domestici di Bruxelles, Berlino e Parigi, delle finanziarie tasse e divieti.
Hanno un bel da dire i cattocomunisti che bisogna riflettere sulla sconfitta per valutare cosa proporre agli elettori per tornare in sintonia con loro.
Dovrebbero proporre la stessa ricetta del Centro Destra su immigrati, sicurezza, unione sovietica europea, tasse.
Ma non possono farlo, perchè i loro suggeritori non lo permetterebbero e solo grazie a loro possono sperare di prolungare l'agonia di questo governo o di un altro, magari a guida Draghi, ancora una volta estraneo alla volontà popolare.
E il Centro Destra ?
La coalizione, assieme è vincente, anche se è comprensibile il mal di pancia di chi era il partito trainante ed ora è l'ultimo dei tre.
Mi auguro che non ci siano colpi di testa in Forza Italia, perchè la sfida in Emilia Romagna sarà ancora più dura visto che qui c'è un tessuto che lega imprese, cooperative rosse (e non), amministrazioni in un intreccio di interessi molto forti che condizionano ogni libera scelta.
Ma spes ultima Dea e il 26 gennaio sarà giusto e doveroso provarci.
Del resto Lucia Borgonzoni è riuscita a costringere Merola al ballottaggio all'elezione del sindaco di Bologna, perchè non dovrebbe riuscire a fare lo stesso miracolo della Tesei in Umbria ?
È ora di mandare a casa il Governo più anti-italiano della storia. Ce lo chiedono gli italiani. pic.twitter.com/mazDWmvBOa— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) October 28, 2019
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2 commenti:
La vittoria in Umbria è stata un autentico trionfo, ma rimango pessimista per l'Emilia, come anche tu confermi nel tuo post. Nelle ultime comunali gli esiti sono stati addirittura in controtendenza rispetto alle concomitanti europee. Nel mio comune, in cui ai tempi d'oro il PCI viaggiava sull'80%, nelle comunali la coalizione di sinistra ha preso il 65%, cosa che ha stupito gli stessi sinistri, che temevano addirittura di andare sotto il 50%. Insomma, è vero che scrivo dal comune più rosso della regione più rossa d'Italia, ma io attorno a me vedo solo persone che voterebbero PD qualsiasi cosa accada, unite nell'odio e nella diffamazione verso Salvini, diventato il nuovo belzebù al posto del berlusca. La testa di tutte queste persone non cambierà mai e poi mai, l'unica cosa è sperare in quelle aree della ns. regione storicamente meno rosse (Piaecntino, Parmense, zone appenniniche, varie aree della Romagna) perché qui da noi mi sa che non cambierà nulla.
p.s. ho scritto anche sul blog di Nessie, che mi ha rincuorato, ma rimango pessimista
Pienamente d'accordo con te, ma, come ho scritto, spes ultima Dea. Abbiamo il dovere di provarci e di crederci. Poi, un colpo alla volta, verrà smantellata anche la struttura di potere in Emilia Romagna. Se non sarà a gennaio 2020, sarà nel 2025 o nel 2030. Ma crolleranno, come è crollata l'Unione Sovietica e come crollerà l'unione sovietica europea.
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