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29 novembre 2007

Il "modello spagnolo" secondo Berlusconi

No, non parlo della legge elettorale perché, come ho già scritto la robusta consistenza del Partito del Popolo della Libertà consente al Presidente Berlusconi di porsi comunque al centro di ogni gioco politico, qualunque sia il sistema elettorale che verrà applicato.
Mi riferisco invece a come si va delineando il percorso di costituzione del nuovo soggetto.
Alla morte del Caudillo Francisco Franco , la Spagna visse un momento di transizione, tranquilla proprio grazie alle scelte del Caudillo che aveva già stabilito il ripristino della monarchia con Juan Carlos di Borbone e che, dopo l’assassinio per opera dei terroristi baschi, del suo Primo Ministro Carrero Blanco, aveva già affidato le redini del governo all’uomo che avrebbe dovuto traghettare la Spagna nel nuovo sistema, Adolfo Suarez.
Naturalmente c’era anche un fiorire di partiti, oltre a quelli tradizionali comunista (con Santiago Carrillo) e socialista (già nelle mani dell’allora giovane Gonzales).
A fronte di questo si andava organizzando la Falange franchista sotto la guida di Manuel Fraga Iribarne.
Ma il primo a vincere le elezioni fu il partito neocentrista Ucd fondato dal Primo Ministro Adolfo Suarez.
In seguito la sinistra, unita, conquistò il governo, mentre il Centro e la Destra furono attraversati da tensioni e divisioni, finchè non fu adottato un modello federativo, nel quale sarebbero poi convogliati i vari frammenti centristi dell’Ucd, del Cds (la nuova creatura di Suarez), individualità di spicco del mondo riformista, il tutto innestato nel corpo di Alianza Popular, cioè il partito falangista di Fraga Iribarne.
Una federazione che la lungimiranza di Fraga Iribarne portò in breve tempo ad una sempre maggiore coesione, fino alla trasformazione nel Partito Popolare, sotto la guida dell’erede designato da Fraga Iribarne, Josè Maria Aznar che tenne, saldamente e con successo, il potere per due mandati consecutivi (1996-2004) perdendo le elezioni solo dopo la strumentalizzazione operata dalla sinistra degli attentati terroristici musulmani dell’11 marzo 2004 e, forse, anche per la intempestiva scelta di Aznar di abbandonare la politica spagnola.
Non trovate una certa analogia con il Partito del Popolo della Libertà che si sta delineando nelle varie interviste che rilascia il Presidente Berlusconi ?
Il corpo è quello di Forza Italia, sul quale innestare la parte migliore di Alleanza Nazionale e dell’Udc.
Singole personalità (e singoli cittadini) e la partecipazione dei partiti fortemente identitari e/o radicati in territori regionali.
Se è questo, il progetto del Presidente Berlusconi è impostato sulla falsariga – ovviamente adattato alla situazione italiana – di quello messo in atto da Manuel Fraga Iribarne, maestro e mentore di Josè Maria Aznar.
A questo punto uno si potrebbe domandare chi potrà essere l’Aznar italiano se il Fraga è il Presidente Berlusconi.
Forse la diversità delle situazione e delle origini personali consentiranno al Presidente Berlusconi di essere maestro e discepolo di se stesso, Fraga e Aznar al tempo stesso.
In qualunque data si vada alle elezioni, da qui al 2011, il Presidente Berlusconi resta l’unico Statista esistente in Italia e l’unica personalità che possa unire il Centro Destra.
Sicuramente un Centro Destra guidato da Fini o Casini perderebbe voti (pochi o tanti non saprei dire, certamente il mio) non potendo quei due, anche per le loro attività e dichiarazioni di questi giorni, raccogliere la fiducia di tutte le componenti del Centro Destra.
In ogni caso il “modello spagnolo” secondo il Presidente Berlusconi resta un percorso di costituzione di un grande partito moderno, metaideologico, in grado di dare corpo e voce a quell’Italia Liberale e Conservatrice, di Centro e di Destra, Cattolica e Laica, Nazionale e Autonomista, che è l’antitesi di quella decadente e parassitaria, fallimentare e gabelliera rappresentata dalla sinistra.
L’esempio spagnolo, il successo spagnolo è un motivo in più per sostenere lo sforzo del Presidente Berlusconi nella costituzione del Partito del Popolo della Libertà.

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4 commenti:

kalmha ha detto...

Caro Massimo, dopo aver ascoltato direttamente dalla sua voce il "Berlusca-pensiero" mi sento "serena" nel dirti che lo hai interpretato perfettamente.
Berlusconi vuole una nuova formazione politica intorno alla sua persona e alle sue aspirazioni, popolata dagli ELETTORI dei partiti e non dai partiti organizzati, che costituivano la Cdl.

Ciao e complimenti per la ricercatezza di questo post.

Perla

Anonimo ha detto...

Non pensavo di incoronare Casini il re degli ipocriti, surclassando di gran lunga la sinistra.

Quando Berlusconi parla dei problemi del popolo è populista, quando invece discute di politica si disinteressa del popoplo.

Insomma Casini non te ne va bene una, eh?

L'importante dare addosso a Berlusconi, eh?

Casini sei veramente caduto in basso!!!

Casini sei proprio un XXXXXXX!!!

Massimo ha detto...

Grazie, Perla, del "conforto". In realtà ho "interpretato" Berlusconi in base alle mie personali speranze e convinzioni che, come puoi vedere nel post odierno, risentono del timore dell'abituale fiducia nel prossimo che ha Berlusconi ...
Gwath, come vedi ho "cancellato" l'ultima parola del tuo commento, forse eccessiva, anche perchè si capisce benissimo la tua opinione nei confronti del mio concittadino :-)

Anonimo ha detto...

Hai fatto bene. Chiedo scusa per il mio trasporto rabbioso, non è da me....

Effettivamente la battuta era un po' eccessiva (ma meritatissima).

Vedere uno di destra che scende ai livelli dell'anti-berlusconismo di sinistra..., è una cosa che fa male al cuore....

E' possibile che questi "destrini" siano così miopi? Bah?!