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20 novembre 2007

La lectio magistralis di Berlusconi

Se qualcuno aveva in testa della confusione e non sapeva in cosa consistesse l’essenza dell’imprenditore, può prendere ad esempio il Presidente Berlusconi.
La scelta, sua e soltanto sua, di fondare un nuovo partito facendovi confluire tutti coloro che si rendono disponibili a contribuire ad un progetto, lasciandosi alle spalle, bizantinismi, tatticismi e compromessi è una chiara espressione di imprenditoria privata.
Dove ci si assume il rischio (calcolato) di perdere anche tutto, per poter migliorare le proprie posizioni sul mercato.
Berlusconi è imprenditore, Montezemolo è manager con mille paracadute, Fini, Casini, D’alema, Veltroni, Rutelli, Prodi sono tutti dipendenti, magari “dirigenti” meglio ancora “funzionari del pubblico impiego” che non rischiano nulla, perché agiscono in base alle regole consolidate del teatrino della politica, dove “cane non mangia cane”.
E non credo sia un caso che, dopo il primo momento di sbandamento, anche Bossi, estraneo al palazzo, abbia riconosciuto lo spessore politico della scelta del Cavaliere … Nero, visto che un appoggio solido e concreto lo ha trovato ne La Destra di Santanchè e Storace.
Devo dire che sono curioso di come si svilupperà l’intera questione e l’idea di iscrivermi al nuovo partito del Presidente Berlusconi mi solletica alquanto.
Come mi diverte leggere le sibilanti dichiarazioni di un Fini che immagino verde quanto Hulk (ma senza la sua forza) diventato all’improvviso il più strenuo sostenitore della durata delle legislatura anche oltre la riforma elettorale.
Il Presidente Berlusconi ha anche inferto un colpo che potrebbe essere mortale alle consolidate abitudini di una politica paludata.
Ma anche a tutti quegli ambienti che fanno della consuetudine e della burocrazia lo standard abituale.
Pensate un po’ se, domani, un noto sindacalista decidesse: al diavolo il mio sindacato, ne fondo uno su basi totalmente nuove, non per difendere i lavativi, ma per migliorare le condizioni di chi lavora e punire che fa il parassita.
Pensate se prendesse piede questo decisionismo che manda a gambe all’aria i compunti parrucconi e trasforma uno stagno in un oceano in burrasca.
Staremmo meglio ?
Staremmo peggio ?
Non lo so.
So che avremmo l’esatta percezione di essere ancora vivi e di avere e poter dare alla nostra nazione un domani.
Il Presidente Berlusconi con il suo gesto di domenica, questo ci ha detto: sono vivo, e voi ?
Ma ci ha anche detto, con il coraggio della scelta effettuata che gli mette inevitabilmente contro antichi alleati: non abbiate paura.
E noi, che abbiamo solo da guadagnarci da un’Italia migliore, avremo paura di schierarci e di impegnarci senza “se”, senza “ma” e, soprattutto, senza intellettualoidi distinguo ?

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

A "Porta a Porta" sembra che Fini cominci a dare già segni di squlibrio mentale....

O forse è un "canto del cigno"?

Se fosse un po' più lucido capirebbe che tutto ciò è controproducente....

Non capisco: con Berlusconi è stato vice-ministro, è stato ministro degli esteri (una carica prestigiosissima); e adesso cosa pensa di fare? Dove pensa di arrivare?

Che Stupido!

marshall ha detto...

Anche qui hai colpito nel segno.
Ho appena assistito alla diretta televisiva sulle dichiarazioni di voto della Camera. L'intervento di Massimo Garavaglia di Lega Nord Padania è stato il più sorprendentemente efficace. Ha suddiviso il popolo italiano in tre gruppi - prendendo lo spunto da un testo del sinistroide Luca Ricolfi - uno dei quali è il gruppo dei protetti, degli assistiti, di quelli che non rischiano niente, di quelli che "campano" alle spalle dello stato e che "quando è sera c'è giù il sole" (nota mia). Nel tuo post citi quei sette personaggi, tra i quali c'è Luca di Montezemolo, che fannmo parte, a pieno titolo, di questo gruppo "protetto". Gli altri due gruppi li lascio immaginare a te.

Massimo ha detto...

Una mia amica, appassionata di astrologia, ha detto che Fini è un Capricorno, quindi permaloso e non riconoscerà mai la supremazia di Berlusconi :-).
Credo comunque che, ormai, l'unica soluzione sia che i "colonnelli" di Alleanza Nazionale abbiano un soprassalto di dignità e saggezza e sostituiscano Fini che non può essere il segretario a vita del partito, affondandolo in base ai suoi umori.

Anonimo ha detto...

Gentile autore,

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Anonimo ha detto...

"Staremmo meglio? Staremmo peggio?"

Io non ho dubbi, staremmo sicuramente meglio e credo sia necessario un impegno di tutti, senza "se" e senza "ma" e reputo potrebbe essere un buon inizio l'iscrizione al nuovo Partito del Popolo della Libertà per premiare chi, come Silvio ha il coraggio di atti di rottura come quelli che ha fatto!!!

https://partitolibertait.serversicuro.it/circoli1_i.php