La notizia è di quelle da “sguuup” biscardiano: il sindaco forestiero di Bologna rinuncia a candidarsi per un secondo mandato.
A parte il legittimo sospetto per cui crederò all’annuncio solo quando non vedrò il suo nome nelle liste, credo che la sinistra abbia tutto da guadagnare dall’uscita di scena di una persona che non è mai stata in grado di entrare in sintonia con una città a lui estranea ed alla quale lui ha fatto così tanti danni, a cominciare dalla perdita della metropolitana.
Sono almeno tre i motivi per cui la sinistra ci guadagna:
1) può scegliere un candidato bolognese, che sappia cosa è Bologna e chi sono i Bolognesi;
2) può dissociarsi dal fallimento della giunta del forestiero, scaricando solo su di essa ogni responsabilità per la perdita di prestigio, di sicurezza e di benessere che abbiamo subito in questi quasi cinque anni di amministrazione;
3) può proporre ai bolognesi un volto nuovo, cercando di indurre il Centro Destra a fare altrettanto, accantonando Guazzaloca, per scegliere un candidato minore che non avrebbe alcuna possibilità di elezione (Corticelli o Raisi).
Tanto gli elettori di sinistra voterebbero chiunque venisse candidato dal loro partito, mentre a Destra si è molto più critici verso le possibili candidature.
Ma Bologna è un simbolo che mal si concilia con la presentazione di una candidatura “minore” e, allora, se non dovesse essere Guazzaloca, non vedrei affatto male, per tutto il Centro Destra, un nome di caratura nazionale: Pierferdinando Casini, bolognese d.o.c. e ben conosciuto in città e fuori.
@
A parte il legittimo sospetto per cui crederò all’annuncio solo quando non vedrò il suo nome nelle liste, credo che la sinistra abbia tutto da guadagnare dall’uscita di scena di una persona che non è mai stata in grado di entrare in sintonia con una città a lui estranea ed alla quale lui ha fatto così tanti danni, a cominciare dalla perdita della metropolitana.
Sono almeno tre i motivi per cui la sinistra ci guadagna:
1) può scegliere un candidato bolognese, che sappia cosa è Bologna e chi sono i Bolognesi;
2) può dissociarsi dal fallimento della giunta del forestiero, scaricando solo su di essa ogni responsabilità per la perdita di prestigio, di sicurezza e di benessere che abbiamo subito in questi quasi cinque anni di amministrazione;
3) può proporre ai bolognesi un volto nuovo, cercando di indurre il Centro Destra a fare altrettanto, accantonando Guazzaloca, per scegliere un candidato minore che non avrebbe alcuna possibilità di elezione (Corticelli o Raisi).
Tanto gli elettori di sinistra voterebbero chiunque venisse candidato dal loro partito, mentre a Destra si è molto più critici verso le possibili candidature.
Ma Bologna è un simbolo che mal si concilia con la presentazione di una candidatura “minore” e, allora, se non dovesse essere Guazzaloca, non vedrei affatto male, per tutto il Centro Destra, un nome di caratura nazionale: Pierferdinando Casini, bolognese d.o.c. e ben conosciuto in città e fuori.
@
Entra ne
2 commenti:
Ah! E Casini sarebbe di Centro-destra?
Da quando?
Sostituire un esponente della Casta Rossa con una della Bianca non è una soluzione. E poi di Bianco c'è sempre il Guazza, noto burattino casiniano...
Francamente sono stufo dei "puristi" che non capiscono che la politica è l'arte del possibile. Casini non è di sinistra. E' un concreto doroteo. E' un bolognese doc. Per me non rientra tra i primi cento politici italiani. Ma a Bologna abbiamo bisogno di qualcuno che possa vincere, non di uno che porti la bandiera e poi faccia vincere il solito comunista. Perchè mettiamoci in testa che i comunisti, a Bologna, si adegueranno sempre a votare chiunque presenterà il "partito". Per cui chi comunista non è, deve sperare che si scelga un candidato che sappia attrarre gli elettori border line. Come Guazzaloca o come Casini. Sennò saremo condannati ad altri cinque anni di giunta rossa.
Posta un commento