Il successo della manifestazione di ieri in Piazza S. Giovanni a Roma, ha mostrato agli Italiani e al Centro Destra un Capo tonico e determinato.
Il discorso di Silvio Berlusconi trasmesso in diretta da Sky mi trova completamente d'accordo.
E' quello che avrei detto anche io, anche se non è tutto quello che avrei detto io, ma l'integrazione di Bossi, soprattutto sulla Famiglia, ha completato il quadro di una leadership (Berlusconi + Bossi) che conosce le cose giuste da fare.
Meno tasse.
Blocco dell'immigrazione e nessuna fuga in avanti su cittadinanza e voto per gli immigrati, anche regolari.
Riforma della giustizia (più che altro direi: rivoluzione !).
Più libertà ai cittadini e meno stato, anche nelle scelte sui lavori da fare nella propria casa.
Basta con la televisione dell'odio e le trasmissioni faziose.
Sicurezza nelle città.
Tutela della nostra Identità e rispetto per le nostre Radici e Tradizioni.
Tutela della Famiglia.
Ma anche – ed io ho apprezzato moltissimo questo passaggio – l'accusa alla sinistra di essere sempre uguale a quella comunista che ha sbagliato tutto nel passato.
Perchè, ha detto Berlusconi, a guidarla sono gli stessi uomini cresciuti ed educati nel vecchio pci, con le stesse iniziative, le stesse parole d'ordine e, in più, con alleati persino peggiori di loro.
Berlusconi non ha detto nulla di nuovo, nulla di strano, ma lo ha detto con convinzione, davanti ad una bella piazza rappresentativa del Popolo del Centro Destra.
Una piazza culturalmente e antropologicamente ben diversa da quella della sinistra.
Non ho visto barbe incolte, non ho visto piercing, tatuaggi, capelli lunghi o colorati nei modi più strambi.
Non ho visto abbigliamenti trasandati o provocatoriamente e volutamente offensivi, non ho visto posture “svaccate”, non ho visto atteggiamenti strafottenti.
Ho visto una piazza piena di quella bella Italia che lavora, produce, ha cura della propria famiglia, rispetta le leggi, ma legittimamente si incazza quando la prevaricazione, la burocrazia, l'incompetenza, cercano, appigliandosi a cavilli, di conculcarne la Libertà.
Silvio Berlusconi, con la coraggiosa e vincente scelta della manifestazione di piazza, ha dimostrato di non essere solo contro i “poteri forti” e le burocrazie sclerotiche di una repubblica da rinnovare sin dalle fondamenta.
Con lui c'è l'Italia migliore che non apprezza quanti, anche all'interno del Pdl, cercano di frapporre ostacoli e che ieri sono rimasti a casa nella, perdente, speranza di un fallimento.
Bersani, l'attuale segretario pro tempore del pci/pds/ds/pd, ha detto che per come Berlusconi ha parlato, non è uno Statista ma un capo popolo.
Bersani non è neppure quello.
Perchè è solo un noioso e ripetitivo impiegato del suo partito che, alla prima scoppola (e mi auguro che sia il 28 e 29 marzo) verrà riposto in naftalina.
Entra ne
Il discorso di Silvio Berlusconi trasmesso in diretta da Sky mi trova completamente d'accordo.
E' quello che avrei detto anche io, anche se non è tutto quello che avrei detto io, ma l'integrazione di Bossi, soprattutto sulla Famiglia, ha completato il quadro di una leadership (Berlusconi + Bossi) che conosce le cose giuste da fare.
Meno tasse.
Blocco dell'immigrazione e nessuna fuga in avanti su cittadinanza e voto per gli immigrati, anche regolari.
Riforma della giustizia (più che altro direi: rivoluzione !).
Più libertà ai cittadini e meno stato, anche nelle scelte sui lavori da fare nella propria casa.
Basta con la televisione dell'odio e le trasmissioni faziose.
Sicurezza nelle città.
Tutela della nostra Identità e rispetto per le nostre Radici e Tradizioni.
Tutela della Famiglia.
Ma anche – ed io ho apprezzato moltissimo questo passaggio – l'accusa alla sinistra di essere sempre uguale a quella comunista che ha sbagliato tutto nel passato.
Perchè, ha detto Berlusconi, a guidarla sono gli stessi uomini cresciuti ed educati nel vecchio pci, con le stesse iniziative, le stesse parole d'ordine e, in più, con alleati persino peggiori di loro.
Berlusconi non ha detto nulla di nuovo, nulla di strano, ma lo ha detto con convinzione, davanti ad una bella piazza rappresentativa del Popolo del Centro Destra.
Una piazza culturalmente e antropologicamente ben diversa da quella della sinistra.
Non ho visto barbe incolte, non ho visto piercing, tatuaggi, capelli lunghi o colorati nei modi più strambi.
Non ho visto abbigliamenti trasandati o provocatoriamente e volutamente offensivi, non ho visto posture “svaccate”, non ho visto atteggiamenti strafottenti.
Ho visto una piazza piena di quella bella Italia che lavora, produce, ha cura della propria famiglia, rispetta le leggi, ma legittimamente si incazza quando la prevaricazione, la burocrazia, l'incompetenza, cercano, appigliandosi a cavilli, di conculcarne la Libertà.
Silvio Berlusconi, con la coraggiosa e vincente scelta della manifestazione di piazza, ha dimostrato di non essere solo contro i “poteri forti” e le burocrazie sclerotiche di una repubblica da rinnovare sin dalle fondamenta.
Con lui c'è l'Italia migliore che non apprezza quanti, anche all'interno del Pdl, cercano di frapporre ostacoli e che ieri sono rimasti a casa nella, perdente, speranza di un fallimento.
Bersani, l'attuale segretario pro tempore del pci/pds/ds/pd, ha detto che per come Berlusconi ha parlato, non è uno Statista ma un capo popolo.
Bersani non è neppure quello.
Perchè è solo un noioso e ripetitivo impiegato del suo partito che, alla prima scoppola (e mi auguro che sia il 28 e 29 marzo) verrà riposto in naftalina.
Entra ne
Nessun commento:
Posta un commento