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11 marzo 2010

La cgil sciopera ma non è credibile

Per venerdì 12 marzo la cgil ha indetto uno sciopero generale e racconta a chi le crede che è per ridurre le tasse e per sostenere l’occupazione.
Ora, a parte il fatto che mi devono ancora dimostrare che si possa aiutare l’economia nazionale bloccandola con uno sciopero generale (e infatti negli anni di Cofferati, con 7 scioperi generali si è perso oltre un punto di Pil, ma i sindacalisti – come ha dimostrato Cofferati nella sua disastrosa esperienza da sindaco di Bologna – possono portare i pensionati in gita a Roma, ma quando si tratta di “fare” attività concrete e positive latitano assai) è credibile la cgil che propone la riduzione delle tasse ?
No, non è credibile e infatti non si trattiene e negli stessi comunicati con i quali si chiamano allo sciopero i lavoratori, propone di coprire i minori introiti dello stato derivanti da una riduzione delle aliquote fiscali, con l’aumento al 20% delle tasse su quelle che chiama le “rendite finanziarie”.
Ma cosa sono le rendite finanziarie della cgil ?
Sono i nostri risparmi.
Sono i risparmi dell’85% delle famiglie italiane che cercano di difendere i loro beni comprando Bot, titoli di stato, obbligazioni.
Sono quegli stessi risparmi che hanno consentito, diversamente dai paesi anglosassoni e anche della Spagna, di sostenere il periodo di crisi che abbiamo attraversato e superato meglio e con minori disagi di altri.
La cgil che sciopera chiede sì la riduzione delle aliquote fiscali, ma pretende di aumentare le trattenute fiscali sui risparmi perché, evidentemente, non ha superato la mentalità comunista che ritiene uno “sporco capitalista” chiunque abbia denaro da parte.
La cgil, poi, dovrebbe spiegarci dov’era quando Prodi e Visco, con la finanziaria 2007, ci aumentarono le aliquote che Berlusconi era riuscito faticosamente a ridurre nel 2005 …
E il secondo aspetto (sostenere l’occupazione) della protesta della cgil è credibile ?
Se guardiamo a quello che è accaduto nel maggior Gruppo bancario italiano (Intesa Sanpaolo) si dovrebbe di nuovo rispondere negativamente.
Tutti gli altri sindacati (inclusi cisl e uil e non solo gli autonomi di categoria) hanno sottoscritto un accordo per l’assunzione di circa mille lavoratori con un contratto a sostegno dell’occupazione, in quattro aree particolarmente colpite dalla crisi.
La cgil ha contestato l’accordo, cavillando sul fatto che il contratto di ingresso era fissato con una retribuzione del 20% inferiore a quella di categoria (ma sarebbe pur sempre pari a quella di un operaio semplice e superiore a quella di un cassaintegrato dell’industria).
Al quinto anno, però, il contratto di categoria sarà ripristinato al 100%.
E’ facendo mancare l’appoggio a questi accordi che si sostiene l’occupazione ?
Allora è legittimo che un sindacato proclami uno sciopero, ma si risparmi le favole che possono raccontare giusto all’interno delle cellule del vecchio pci/pds/ds/pd.


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3 commenti:

johnny doe ha detto...

La Cgil è sempre stato la cinghia di trasmissione del Pci,Pds...come nella miglior tradizione comunista.Dopo vengono gli interessi dei lavoratori.Se poi ci aggiungete uno come Epifani (il vecchio Lama si rivolterà nella tomba...),che più che il sindacalista fa il salottiero,si capisce perchè molti hanno abbandonato questo sindacato,che esegue gli ordini politici.La maggior parte degli iscritti sono pensionati,altro che lavoratori!

Mjguel ha detto...

Come mai anche Forza Nuova ha aderito lo sciopero sfilando al fianco della CGIL,ossia al fianco dei comunisti?

Massimo ha detto...

Non mi risulta. Se vuoi dire che Forza Nuova ha posizioni anticapitaliste, allora hai ragione. L'ho scritto alcuni post fa. Ma l'economia è uno dei due temi che mi dividono da FN. Le priorità, però, sono altre: morale, etica e gestione dell'immigrazione con annessa sicurezza e questione identitaria.