Questa mattina ho letto nella cronaca di Bologna de Il Resto del Carlino, un allucinante articolo che (mi auguro travisandolo) riporta il “pensiero” di un sindacalista triplicista.
Cosa propone quel signore ?
Una “tassa di scopo” sugli immobili per ripianare il debito pubblico e non ridurre la offerta dei servizi.
E’ evidente che il signore in questione non si è reso conto, con tale “proposta”, di voler perpetuare la mala amministrazione di bilancio che ci ha condotto a dover tagliare le spese.
Ma andiamo con ordine.
“Tassa di scopo”
E’ il nuovo nome con il quale a sinistra hanno battezzato le vecchie “una tantum”.
Quando c’era bisogno di soldi per qualche spesa, ecco che si inventavano la “una tantum”.
L’ultima fu quella prodiana sull’europa (o sulla salute ?).
“Sugli immobili”
Non sono passati neanche tre anni dalla abolizione (peraltro solo parziale e solo per le prime case) di una imposta odiosa (quanto il canone tv e il bollo auto) come l’ici, che qualche anima bella vorrebbe ripristinarla sotto altra forma.
E questo mi porta a ringraziare, ancora di più, quel pugno di deputati rinsaviti che hanno permesso al Governo Berlusconi di conservare la fiducia parlamentare, perchè finchè ci sarà Berlusconi, la casa non si tocca !
Ora, tornando a noi, poichè le seconde case e quelle di “lusso” sono ancora oppresse dalla gabella chiamata Ici, è ragionevole pensare che la “tassa di scopo”, l’una tantum, sia pensata non per tali immobili (sui quali gli oneri diverrebbero insopportabili e ancor più illegittimi) ma per le prime case.
Come se solo i “ricchi” avessero la proprietà della loro casa.
Magari, poi, per aiutare i proprietari senza un reddito insufficiente cosa si inventeranno se non un’altra bella una tantum, pardòn “tassa di scopo”, magari sull’auto o sul possesso dei televisori ?
”Ripianare il bilancio”
E’ un sistema destinato al fallimento quello di credere di ripianare il bilancio senza tagliare le spese ma solo aumentando le entrate.
Perchè diventa un circolo vizioso in cui le spese, necessariamente, saranno sempre più alte e il fabbisogno sempre maggiore, con la necessità di spremere sempre più i cittadini.
L’unico sistema sano, invece, è di ridurre le imposte ad un livello accettabile e spendere quel che si ha, non quel che non si ha, facendo pagare i servizi a chi li usa, al prezzo di costo, e non all’intera popolazione, anche chi non ne usufruisce, ad un prezzo “politico” solo per farsi belli (con i soldi altrui).
Con buona pace dei sindacalisti, che cercano di far pagare al prossimo quel che non sono riusciti ad ottenere con la contrattazione tra le parti private, le spese vanno tagliate e se questo dovesse significare una riduzione del godimento dei servizi non potrà che essere doveroso accettarlo perchè non dura a lungo una finanza nella quale, facendo il passo più lungo della gamba, si spenda quello che non si ha, pensando che sia sempre “l’altro” a dover pagare per i propri comodi.
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Cosa propone quel signore ?
Una “tassa di scopo” sugli immobili per ripianare il debito pubblico e non ridurre la offerta dei servizi.
E’ evidente che il signore in questione non si è reso conto, con tale “proposta”, di voler perpetuare la mala amministrazione di bilancio che ci ha condotto a dover tagliare le spese.
Ma andiamo con ordine.
“Tassa di scopo”
E’ il nuovo nome con il quale a sinistra hanno battezzato le vecchie “una tantum”.
Quando c’era bisogno di soldi per qualche spesa, ecco che si inventavano la “una tantum”.
L’ultima fu quella prodiana sull’europa (o sulla salute ?).
“Sugli immobili”
Non sono passati neanche tre anni dalla abolizione (peraltro solo parziale e solo per le prime case) di una imposta odiosa (quanto il canone tv e il bollo auto) come l’ici, che qualche anima bella vorrebbe ripristinarla sotto altra forma.
E questo mi porta a ringraziare, ancora di più, quel pugno di deputati rinsaviti che hanno permesso al Governo Berlusconi di conservare la fiducia parlamentare, perchè finchè ci sarà Berlusconi, la casa non si tocca !
Ora, tornando a noi, poichè le seconde case e quelle di “lusso” sono ancora oppresse dalla gabella chiamata Ici, è ragionevole pensare che la “tassa di scopo”, l’una tantum, sia pensata non per tali immobili (sui quali gli oneri diverrebbero insopportabili e ancor più illegittimi) ma per le prime case.
Come se solo i “ricchi” avessero la proprietà della loro casa.
Magari, poi, per aiutare i proprietari senza un reddito insufficiente cosa si inventeranno se non un’altra bella una tantum, pardòn “tassa di scopo”, magari sull’auto o sul possesso dei televisori ?
”Ripianare il bilancio”
E’ un sistema destinato al fallimento quello di credere di ripianare il bilancio senza tagliare le spese ma solo aumentando le entrate.
Perchè diventa un circolo vizioso in cui le spese, necessariamente, saranno sempre più alte e il fabbisogno sempre maggiore, con la necessità di spremere sempre più i cittadini.
L’unico sistema sano, invece, è di ridurre le imposte ad un livello accettabile e spendere quel che si ha, non quel che non si ha, facendo pagare i servizi a chi li usa, al prezzo di costo, e non all’intera popolazione, anche chi non ne usufruisce, ad un prezzo “politico” solo per farsi belli (con i soldi altrui).
Con buona pace dei sindacalisti, che cercano di far pagare al prossimo quel che non sono riusciti ad ottenere con la contrattazione tra le parti private, le spese vanno tagliate e se questo dovesse significare una riduzione del godimento dei servizi non potrà che essere doveroso accettarlo perchè non dura a lungo una finanza nella quale, facendo il passo più lungo della gamba, si spenda quello che non si ha, pensando che sia sempre “l’altro” a dover pagare per i propri comodi.
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5 commenti:
Tassa di "scopo"? Ma non ne hanno più di frescacce da inventare? Tieniti forte, perché stanno sdoganando l'Amaro Giuliano (ben poco Amato) per una nuova patrimoniale sui nostri risparmi.
Ho letto che Amato vorrebbe imporre una patrimoniale a 20milioni di Italiani, in due rate per ridurre il debito pubblico che lui ha contribuito a creare. Ma l'importo è talmente esagerato (TRENTAMILA EURO in due rate annuali da QUINDICIMILA L'UNA !!!) che mi sembra il classico amo per fare dire, quando proporranno una cifra inferiore (perchè ricordiamoci che se la sinistra tornasse al governo si butterebbe sui nostri risparmi senza alcun ritegno ! ) ci sentiremo quasi beneficiati. Trentamila euro con la decimazione uno ogni tre è una delle più grandi fregnacce (perchè non ho altri termini per definirla) che Amato, l'uomo che nottetempo ci sfilò il 6 per mille dai nostri depositi, potesse dire. Ma ormai non avrebbe un'età per starsene a sonnecchiare davanti al caminetto ?
E' l'unico che se ne è uscito indenne da quella Tangentopoli che
ha devastato il suo ex partito, il PSI. Chiediti perchè...
Con lui si usa sempre il riciclo del "tecnico". E anche lui fu un passeggero di riguardo della fatidica crociera del Britannia del '92. E continua...
Volevo provare a staccare la spina per qualche giorno: passo per gli auguri e...mi si gela il sangue nelle vene. Amato, tassa di scopo? Solo carta straccia riciclata, spero che gli italiani se lo ricordino cosa significa aprire la porta a Visco e co. Auguri lo stesso comunque.
Non ci si può distrarre, neppure per staccare la spina, perchè quelli sono in agguato come avvoltoi pronti a stendere le loro adunche mani sui nostri soldi. Sostenuti dalla stampa di regime come si può leggere anche da un articolo del debenedettiano Espresso che sospira pensando ad una patrimoniale sui risparmi e le case, criticando la scelta di Berlusconi di aver abolito l'unica patrimoniale esistente, l'ici.
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