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11 febbraio 2012

La neve, il pubblico impiego e il lavoro privato

Nevica.
Potrei scrivere qualche commento appropriato e velenoso sull'esempio fornito dai romani a far fronte a pochi centimetri di neve, ma mi limito a dire: per fortuna che non sono qua, con un metro di neve !
Voglio invece sollevare, visto che ormai il Resto del Carlino mi pubblica un commento ogni dieci essendo gli altri nove, evidentemente, non in linea con il giornale, la questione che accomuna Nord, Centro e Sud.
Appena nevica, appena sono minacciate nevicate, il primo provvedimento dei sindaci è quello delle chiusure delle scuole e degli uffici pubblici.
Francamente non capisco il senso della chiusura della scuola che pone i genitori, che spesso lavorano, a fare i saldi mortali o a spendere denaro in baby sitter per recuperare i figli e non lasciarli soli a casa.
La scuola dovrebbe invece essere un "luogo sicuro", dove i ragazzi sono raccolti, al caldo, sotto sorveglianza dei loro insegnanti, in orari ben determinati sui quali sono parametrate le attività e gli impegni dei genitori.
A Bologna, una giunta che mostra sempre più il carattere improvvisatore e parolaio del suo sindaco campano tanto elogiato - per tali origini - da Napolitano (chissà perchè ...) ha ieri disposto l'uscita da scuola dei ragazzi alle 11,30 !
Salvo poi dire che non avrebbero mandato i ragazzi per strada se i genitori fossero stati in ritardo.
Come se i genitori fossero a disposizione per interrompere la loro attività per accorrere dove le paturnie di un sindaco o di un assessore decidono che debbano correre.
O forse pensano che tutti abbiano il privilegio dei dipendenti pubblici che, non si capisce bene per quale motivo, si vedono chiudere gli uffici per quattro fiocchi di neve reali o solo minacciati.
Non capisco la differenza con gli uffici privati che, invece, restano aperti.
Banche, assicurazioni, ma anche negozi, studi professionali e artigiani, tutti al lavoro, con le difficoltà che naturalmente possono avere ed i relativi ritardi, ma tutti aperti.
Qual'è la differenza tra un impiegato comunale che chiude e una commessa del supermercato che deve tenere aperto ?
La chiusura degli uffici pubblici avrebbe un senso se i dipendenti, pagati da noi cittadini, non dimentichiamocelo ! perchè il grosso del nostro debito pubblico è per mantenere la imponente macchina del pubblico impiego!, fossero organizzati per ripulire dalla neve i marciapiedi e le strade pubbliche, in modo da favorire lo svolgimento delle attività commerciali e gli spostamenti dei privati che, per tale servizio, pagano fior di tasse.
In fondo sarebbe comunque un lavoro di pubblica utilità, che spetta essenzialmente agli enti locali (non certo ai privati !) e che vedrebbe quella naturale flessibilità di utilizzo del dipendente pubblico che in Italia rappresenta un autentico esercito che potrebbe essere ben scatenato per ripulire le strade in queste emergenze.
Ma così non è.
Anche questa è la rappresentazione visiva della triste Italia di Monti, Napolitano e dei vari sindaci Merola che pullulano sul nostro territorio.
Almeno con Merola possiamo dire: colpa nostra o, meglio, colpa di chi lo ha votato, ma comunque è stato eletto.
Ma Monti e Napolitano ?
Chi li ha votati ?
Chi li ha voluti ?


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2 commenti:

Josh ha detto...

dal testo
"il primo provvedimento dei sindaci è quello delle chiusure delle scuole e degli uffici pubblici."

E' più complesso: si susseguono annunci di chiusura, e di apertura scuole, chiusura e apertura, di continuo....
anche fino a poche ore prima del tempo utile,
di modo che le scuole stesse non sanno se devono aprire o restare chiuse,
col risultato che anche gli insegnanti a volte ok sanno che è chiuso,
ma a volte (tipo il giorno dopo la tempesta) non conoscopno la versione definitiva fino a poco prima, di modo che arriverebbero in tempo solo se abitassero DENTRO la scuola.

Sappiamo in realtà che si può risiedere anche in altre città rispetto alla scuola in cui si lavora (è un assaggio del nuovo lavoro un'ora qui-un'ora là spiegatoci da Monti, Fornero e Cancellieri), e con le strade così conciate anche gli insegnanti fan prima a risiedere in un motel vicino alla scuola in attesa di sapere se faranno lezione o no.

Visti i tempi di percorrenza poi...visto che le strade sono pulite poco e male, alcune per nulla, autobus e corriere hanno ritardi spaventosi, e i treni spesso sono annullati o blocccati ore a mezza strada con la gente sopra,
il tutto è francamente surreale, anche svegliandosi alle 4 per arrivare alle 7 in istituto.

Josh ha detto...

E la faccenda dell'uscita alle 11.30....
è praticamente pazzesca.
Che senso ha?
bah
sempre peggio