L’attacco
mediatico-giudiziario portato contro la Lega da tutta la stampa e da
almeno sei procure italiane, mi suggerisce alcune riflessioni che,
probabilmente, non esaurirò in questo solo intervento.
Ho
già scritto come ritenga il finanziamento pubblico dei partiti il
Male di tutta la storia che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente.
I
partiti, però, con il trio ABC, insistono nell’imbroglio e
cambiano le leggi, per conservare il finanziamento pubblico invece di
fondare la loro sussistenza economica sui contributi volontari dei
sostenitori, il pagamento delle tessere da parte degli iscritti e
l’autotassazione degli eletti.
E’
peraltro legittimo che chi svolge un servizio non abbia a rimetterci,
quindi per quanto mi riguarda ritengo lecito l’uso dei soldi di
partito per rimborsi e per quelle attività della vita privata che,
se uno non svolgesse azione politica, seguirebbe di persona con costi
minori.
Non
credo quindi appropriato l’intervento inquisitorio dei magistrati
sulla gestione dei fondi di un partito (o di un sindacato o di
qualsivoglia associazione privata) che diventa anche intimidatorio e
limitativo della libertà di azione del soggetto politico (basti
guardare come si è inginocchiato Maroni davanti alla procura di
Milano).
E
proprio su questo punto la prima riflessione.
Possibile
che la magistratura sia intervenuta, disponendo intercettazioni e
chissà cosa altro, ispirata dallo Spirito Santo ?
Non
avrà ricevuto una imbeccata, magari da qualcuno che era stato messo
ai margini dalla dirigenza leghista ?
Mai
come in questa circostanza è da porre la famosa domandina “cui
prodest” ?
A
chi giova tutta questa aggressività nei confronti della Lega formata
da una inquisizione sproporzionata della magistratura e da una
campagna di stampa e televisioni che non ha precedenti - se non
contro Craxi, la dc e, negli ultimi diciotto anni, Berlusconi ?
Me
lo domanderei, me lo domando e mi darei anche una serie di risposte.
Innanzitutto,
per l’aspetto meno rilevante, il potere interno alla Lega, le
mazzate inferte al Movimento ed a Bossi, giovano a Maroni e ai
leghisti di osservazione maronita che, dal rischio concreto di venire
emarginati, adesso sono loro ad espellere gli oppositori.
Quanto
ciò faccia il bene delle idee di cui la Lega è portatrice non si
sa, ma se fosse stato Maroni o un maronita a chiamare la magistratura
(come una volta i principi italiani chiamavano le potenze straniere a
combattere per loro trasformando l’Italia in un campo di battaglia
dove tutti perdevano) allora la figura del nuovo apparente astro
leghista non sarebbe inquadrata da una luce positiva perché chi si
comportasse in quel modo meriterebbe solo disprezzo.
Nella
battaglia politica, infatti, si può perdere come si può vincere, ma
il ricorso a forze esterne, che non attendono altro che il pretesto
per interferire, è il peggior comportamento uno possa tenere,
dimostrando di non essere all’altezza di combattere da solo le sue
battaglie e di non saper accettare la sconfitta.
Se,
quindi, fosse stato Maroni o un maronita ad accendere la miccia che
ha fornito ai magistrati il pretesto per intervenire nelle vicende
della Lega, in pratica mettendo il bavaglio all’unica opposizione
che contrastava con efficacia il governo di Bin Loden Monti, allora
un cono d’ombra graverebbe pesantemente sull’intera nuova
dirigenza della Lega.
Per
chiudere con una battuta secca, si potrebbe dire che a Maroni è
riuscito contro Bossi quel che non riuscì a Fini contro Berlusconi.
Ma
la liquidazione di Bossi e della Lega non ha solo un vincitore
interno, ne ha tanti tra i partiti concorrenti, come cercherò di
esporre nel prossimo intervento.
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4 commenti:
E' forse quel Maroni che prima frequentava il Partito Comunista Marxista Leninista a Varese eppoi Democrazia Proletaria ????
Bello l'aggettivo "maronita" :-)
L'ho scritto anch'io che il vero beneficiario di questa porcheria è lui, e come sai già di Maroni mi fido meno di zero. Ci sono già troppi bamba che in queste ore partecipano al gioco al massacro meditatico ai danni della Lega e che stappano bottiglie di giubilo. Costoro sappiano che non è mai detta (e stappata) l'ultima bottiglia.
Approfitto dello spazio per porgere la mia più sentita solidarietà a Rosy Mauro che è stata fatta in questi giorni, oggetto di una campagna indegna. Maroni dice che non vuole la caccia alle streghe? Ebbene la sua è una vera caccia alla STREGA, La "strega" Rosy che deve pagare per tutti.
Mah...Plausibile come analisi ma il complottismo lo trovo superato, dalle Torri gemelle in poi.
Credo che Woodcock abbia attivato una altro polverone dei suoi e forse, stavolta, qualcona hanno beccato sul serio. Maroni vs Bossi? Credo più che un giovanotto inesperto l'abbia fatta fuori il vasetto, causando non pochi problei al padre e alla credibilità del Movimento.
Solidarietà a Rosy Mauro, chissà mai dove starà 'sto reato...come se prelevare dalle casse del partito per girarli al sindacato del partito fosse stato compiuto solo da esponenti leghisti!
Salutoni
Stars: lui :-)
Nessie: anch'io solidarizzo con la "nera", se non altro da bastian contrario e comunque, come Monica - ben ritrovata ! - non vedo quale sia il reato della Mauro (ma neanche del "Trota" e tutto sommato, di nessuno, visto che i soldi, ancorchè pubblici, una volta entrati nella disponibilità della Lega potevano essere utilizzati legittimamente in base alle decisioni di chi, statutariamente, aveva la facoltà di usarli. Il male, come ho spesso ripetuto, sta nel "pubblico", cioè nel voler finanziare i partiti con soldi delle nostre tasse invece che con i contributi privati dei militanti, eletti e simpatizzanti.
Sul complottismo sono sempre andato cauto, ma per una volta che il "cui prodest" possiamo usarlo noi ... :-)
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