La politica italiani dominata per diciotto anni dal "fattore B" è stata Cavaliere-dipendente per la personalità dominante di Berlusconi che, ancora oggi, nonostante le aggressioni interne ed esterne subite e subende, nonostante l'età, è ancora in grado di catalizzare editoriali e sparigliare giochi che sembravano fatti.
Ultimo esempio il modo in cui ha resuscitato il PdL (oltre due punti in più nei sondaggi in una sola settimana) e messo all'angolo Monti, ponendolo nella alternativa tra il fare una scelta di campo (con Berlusconi come king maker) o galleggiare nella speranza di ricevere qualche gratificazione saltando all'ultimo momento (o anche dopo) sul carro del vincitore.
Berlusconi può piacere o meno, ma è l'unico personaggio che è in grado di svolgere una politica autonoma e non asservita a potentati economici o statuali che hanno la loro testa fuori dall'Italia.
In sostanza Berlusconi è l'unico cavallo di razza che abbia la politica italiana.
Purtroppo è arrivato in tarda età alla politica e i suoi 76 anni pesano e ipotecano, in negativo il futuro.
Da ragazzino lessi un racconto che narrava di un cane mastino, dominatore di tutti gli animali del quartiere, nei cui occhi, un giorno, un altro cane lesse la stanchezza dell'età e delle tante lotte compiute e lo aggredì pensando di vincere.
L'aggressore perse, ma il mastino tornò a casa solo per morire.
Gli altri animali si azzuffarono tra di loro finchè non emerse il nuovo dominatore.
Non so se le politiche del 2013 saranno l'ultima battaglia di Berlusconi o se si sia già combattuta, è certo che i "cani" del cortile si preparano a raccoglierne l'eredità anche se non c'è nessuno che adesso emerga come il dominatore.
La sinistra non ha mai dato, penso per limiti intellettuali e caratteriali, alcun elemento di spessore, quindi è nel Centro Destra che l'Italia e gli Italiani possono e devono guardare per trovare chi potrà affrancarli dalla servitù cui ci stanno portando gli ascari dell'unione sovietica europea e dell'euro.
La stagione di Berlusconi che volge al termine, indipendentemente dal se ci sarà o dall'esito di un last hurrah a febbraio, non ha fatto emergere alcun delfino con quelle caratteristiche di autorevolezza e personalità dominante necessarie per confrontarsi sulla scena mondiale con interlocutori forti della consapevolezza della loro forza economica, politica o militare.
Non ci resta, in questo momento, che difendere, come in trincea, il perimetro dell'esistente per evitare che il potere venga lasciato a devastanti personaggi incapaci di rappresentare l'esigenza di Libertà, Benessere e Sicurezza in un quadro di conferma dell'Identità, delle Radici e delle Tradizioni Nazionali.
A volte è necessaria una battaglia difensiva o anche una ritirata tattica per raccogliere e riorganizzare le forze per una nuova offensiva contro il nemico che, oggi come ieri e come sarà domani, è la sinistra con tutto ciò che sostiene e rappresenta per le sue devianze ideologiche, morali, economiche e politiche.
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