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29 aprile 2013

I paletti dell'inciucio

Governare assieme ai comunisti non mi piace, ma l'esito delle elezioni lasciava, come unica alternativa, un nuovo voto che, però, imponeva preventivamente l'elezione di un presidente della repubblica che potesse sciogliere le camere.
Senza inciucio ci saremmo trovati con Prodi o Rodotà presidenti, Bersani al governo, una ventina di di senatori pronti a votargli la fiducia in dissenso con il proprio gruppo "conquistati" dallo "scouting" di Bersani (che non sarebbe mai stato indagato ...), le elezioni rinviate di almeno un paio di anni e provvedimenti sicuri come nuove tasse, cittadinanza e voto per gli immigrati e "matrimonio" degli omosessuali per accontentare la propria base offendendo quella di Centro Destra.
Il governo Letta è, come per la riconferma di Napolitano, il meno peggio.
Non possiamo essere sicuri che non ci siano nuove tasse, soprattutto con Saccomanni all'economia.
Non possiamo essere sicuri che non si tenti di concedere cittadinanza e voto agli immigrati, soprattutto con una congolese al ministero della (dis)integrazione appositamente creato da Monti (e confermato da Letta e Napolitano) per fare gli interessi dei non Italiani a scapito degli Italiani.
Non possiamo essere sicuri che non si tenti di accondiscendere ai capricci degli omosessuali, soprattutto con un ministero importantissimo come gli Esteri attribuito ad una come la Bonino (la cui "storia" parla per lei) che, in aggiunta, non favorirebbe certo il recupero di Sovranità e Identità Nazionale in ciò sicuramente supportata dalla prussiana ex DDR che sembra quasi imposta dalla sua connazionale Merkel (stesse radici) per riferire quali ministri e quali forze politiche sono filo o anti tedesche.
Ma altrettanto non sicuri di ottenere quello che desiderano sono i gabellieri di stato e di europa, gli immigrazionisti, gli omosessuali.
Insomma, palla al centro e, dopo aver fatto tutto il possibile per evitare il peggio, vediamo cosa si riesce ad ottenere in positivo.
Sono quindi i paletti dell'inciucio, quelli, cioè, che rendono valido l'inciucio, a determinare il destino del governo e il giudizio sul medesimo.
I primi due sono di assenza: nessuna legge che favorisca la cittadinanza e il voto per gli immigrati e nessuna legge che elevi a dignità di legge il capriccio del "matrimonio" omosessuale.
Ma prima ancora, sin dalla prima riunione del consiglio dei ministri, il segnale deve essere quello della abolizione dell'imu sulla prima casa di cui dovremmo, fra poco più di un mese, di nuovo pagare la prima rata.
Basta davvero poco, un solo articolo di legge che dica: le case in cui il proprietario ha eletto la propria residenza o domicilio sono esentate da qualsivoglia imposizione fiscale.
Se Letta vorrà assumere questo provvedimento, allora il PdL potrà continuare a sostenere il suo difficile (e dagli orizzonti temporali limitati) cammino.
Se questo provvedimento non dovesse essere assunto subito, in modo da non farci pagare la rata di giugno, allora la delegazione del PdL al governo dovrebbe dimettersi e lasciare Letta al suo destino.
Lo sapremo oggi, dalle dichiarazioni programmatiche.


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