Nella Babele italiana un grido accomuna le fazioni: il presidente della repubblica deve rappresentare tutti gli Italiani.
Facile a dirsi, ma la vedo complicata scegliere un nome che possa andare bene a me e, ad esempio, al militante del contro sociale, omosessuale, immigrazionista, che non disdegna qualche sniffata, che esponeva la "bandiera" arcobaleno durante la liberazione dell'Iraq e che non fa altro che manifestare contro la TAV piuttosto che contro Berlusconi.
Nessun politico può rappresentare "tutti" gli Italiani, come hanno ben dimostrato gli ultimi tre presidenti.
Ma anche nessun magistrato che appartiene ad una categoria manifestamente schierata, per non parlare dei giornalisti che prendono le parti di questo e quello per professione.
Nessun uomo di spettacolo che infarcisce i suoi monologhi (sempre più scadenti finchè non fa lui stesso il passo in politica ...) con battute di stampo politico e nessun uomo di "cultura" (se quella è cultura ...) sempre con la penna in mano a firmare appelli e manifesti.
Professori universitari ed economisti ?
Li abbiamo già visti all'opera ed è meglio che si limitino alla teoria degli articoli pieni di belle parole, mentre i sindacalisti sono, per definizione, rappresentanti di una parte.
Allora chi potrà rappresentarci tutti ?
Un militare.
Perchè ha sicuramente le sue idee, ma non le ha messe in piazza.
Oppure un sistema consolare o, se vogliamo, "libanese", dove il capo dello stato è di una religione e quello di governo dell'altra.
Ma che si possa trovare un presidente di tutti tra i nomi fatti, non lo crede nessuno.
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