Nell'era della comunicazione urlata e fasulla, l'annuncio della morte di Nando Gazzolo è passato in punta di piedi , esattamente come discreta, elegante e raffinata è stata tutta la sua presenza scenica.
Non so, non posso sapere come realmente fosse nella vita di tutti i giorni, ma il personaggio pubblico ha sempre rappresentato la parte migliore di quel mestiere di attore che, in modo crescente di anno in anno, è diventato anche icona e modello.
A differenza di tanti suoi colleghi di cui si ricordano più i vizi ed i capricci, di lui ricordiamo la recitazione pulita, il timbro di voce tranquillo e rilassante, le interpretazioni mai sopra le righe.
Innumerevoli sono gli sceneggiati o gli episodi in cui ha recitato, da protagonista me lo ricordo in Sherlock Holmes, forse l'unico interprete italiano del grande investigatore nato dalla penna di Conan Doyle e, stranamente, ne ho un ricordo in un lontanissimo episodio di Giallo Club, nella parte per lui in seguiti inusuale di "cattivo", antagonista di Ubaldo Lay, il Tenente Sheridan degli albori della nostra televisione.
Quando la televisione faceva scuola e non era solo un carrozzone per le cliente politiche.
In un periodo in cui dallo schermo tutti urlano sguaiatamente, mi piace ricordare un Attore che ha accompagnato tanti programmi della mia adolescenza e della mia età adulta.
Entra ne
2 commenti:
Ieri è morto anche un altro antico signore del giornalismo: Mario Cervi.
Entrambi signori vecchio stampo di quelli che sembrano ormai scomparsi dai nostri lidi.
Posta un commento