24 dicembre 2016
Natale, come sempre, di speranza
È facile, per chi sta bene, esprimere pensieri elevati di bontà e fiducia.
Li ascoltiamo dai Bergoglio e dai Mattarella e, indubbiamente, sono di conforto per chi non ha.
Ma a ben guardare sono gli stessi dei loro predecessori.
E a cosa ci hanno portato ?
Ma qualche speranza resta, in questo Natale 2016, se pensiamo che, nonostante la massiccia propaganda e il tambureggiamento di penne e microfoni, nani e ballerine asserviti ai potenti, come nel Medio Evo, da cui ottengono gradite ricompense, il Popolo comincia a riprendersi il suo potere.
Lo hanno fatto gli Inglesi votando la Brexit.
Lo hanno fatto gli Statunitensi preferendo il cigno nero Trump alla moglie di Clinton prediletta delle consorterie affaristico finanziarie.
Lo abbiamo fatto noi Italiani votando massicciamente al referendum contro Renzi, l'uomo del soviet europeo.
C'è un vento di rivolta, anche in chi ancora vive bene, contro l'invasivita dello stato tiranno che si manifesta con l'uso spregiudicato delle tasse, delle leggi e della sua "giustizia".
C'è rabbia contro l'invasione degli immigrati favorita dalle solite consorterie che minaccia la nostra Sicurezza, il nostro Benessere e, ancor di più, la nostra Identità.
Non ci ingannano più coloro che vogliono trasferire altrove la nostra Sovranità svendendo la nostra Indipendenza di Popolo e di Nazione.
Il Natale 2016 contiene i semi per la rinascita.
Spetta a noi farli germogliare e crescere forti e vincenti nel 2017.
Quindi che il Natale sia tranquillo e sereno per tutti, per prepararci alle future battaglie che dovranno garantire a noi, ai nostri figli e nipoti, Natali altrettanto e più sereni e tranquilli.
Auguri.
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1 commento:
Buon Natale, Massimo. Cerchiamo di non perdere quel filo di speranza. Dopotutto, come ricordi, qualche vittoria l'abbiamo portata a casa.
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