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28 dicembre 2016

"Povero" Gentiloni !


Se non fosse correo con il suo predecessore, Gentiloni mi indurrebbe alla compassione.
Tocca a lui, infatti, raccogliere i cocci di tre anni disastrosi, centrati su un arrogante ronzino che credeva di essere un purosangue e, colpito dalla più classica delle ubris , ha promesso e sottoscritto accordi, senza poterli mantenere, che oggi vengono reclamati.
Non mi ricordo se in una trasmissione radiofonica o in Sky tg 24 hanno fatto l'elenco di tutto ciò che è rimasto in sospeso con le dimissioni di Renzi.
Praticamente tutto ciò che aveva iniziato e poi lasciato andare per dedicarsi ad un nuovo titolo da annunciare a reti unificate.
L'elenco è lunghissimo e non me lo ricordo (anche perchè "recitato" a mitraglia) ma mi sono rimaste impresse le problematiche relative alle pensioni, con l'Ape che sarà un fallimento perchè solo un disperato accetterebbe di anticipare di tre la anni la pensione, indebitandosi con banche e assicurazioni.
Il contratto del pubblico impiego, affannosamente siglato come pre intesa o intesa quadro a ridosso del voto referendario, senza alcun riguardo per le casse delle stato e per l'efficienza della pubblica amministrazione.
La riduzione dell'irpef che, promessa per il 2018, dovrebbe entrare nella legge di bilancio del 2017, quindi entro un anno.
E lasciando perdere quei provvedimenti ideologici che, unici, è un bene che restino fermi (come la cittadinanza per gli immigrati) ecco le banche da salvare.
Una eredità che già ha costretto Gentiloni ad aumentare di 20 miliardi il già cospicuo ed accresciuto debito pubbblico, ma che proprio in questi giorni assume dimensioni inquietanti se si pensa che nel giro di una settimana l'aumento di capitale richiesto al Monte dei Paschi di Siena e che lo stato si è praticamente impegnato ad assorbire, è lievitato da cinque a quasi nove miliardi.
Per parlare in termini di vecchie lire, con un tratto di penna Gentiloni ha aumentato, per salvare la banca amica di Siena, il debito pubblico (cioè di tutti noi) di 40mila miliardi delle vecchie lire, l'equivalente di una di quelle manovre lacrime e sangue che, però avvenivano ogni dieci anni.
E solo per il Monte dei Paschi lo stato (sempre noi: non crederete mica che Gentiloni, Padoan, Mattarella e soci si grattino in tasca !) pagherà 12-18 mila miliardi di vecchie lire, l'equivalente della "manovra di aggiustamento" annuale della prima repubblica.
Tutto in una sola banca.
Allora se Gentiloni non fosse già di suo compromesso con il precedente governo, sarebbe da compatire.
Poichè però è corresponsabile di quel che è stato fatto da Renzi, allora non possiamo pensare che sappia e voglia risolvere i problemi a vantaggio nostro, quindi l'unica alternativa sono le sue dimissioni e nuove elezioni, perchè solo un governo eletto ha il diritto di gestire le rovine chiedendo altri sacrifici a noi Italiani.
Non certo un governo di nominati.



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