Renzi si è fatto amare così tanto che, pur di evitare il ricorso obbligato alle urne, la corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito della cgil sull'art. 18, evitando la necessità di impedire lo svolgimento del referendum sciogliendo anticipatamente le camere.
La decisione è tutta qui.
Ha invece ammesso il referendum contro i buoni lavoro, cioè contro uno degli strumenti più utili per la gente comune che, tramite quel sistema, può far svolgere (dando lavoro e retribuzione regolare altre persone senza incorrere nelle Forche Caudine della burocrazia) tutti quei lavoretti (a Bologna li chiamiamo in genere "ciapini") che in un mondo così oppresso da scarsità di tempo per tutto, abbiamo lasciato perdere o ci sono particolarmente onerosi.
Come, ad esempio, i lavori domestici per gli scapoli e le nubili che lavorano tutto il giorno.
In sostanza, la corte costituzionale è sensibile agli interessi degli imprenditori, agli equilibri politici, ma non alle necessità del Popolo.
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1 commento:
A bloccare l'art. 18 e a non volerlo porre sotto quesito referendario c'è stato il contributo massiccio di Giuliano Amato, che è stato messo lì da Napolitano come giudice costituzionale della Consulta. Non a caso.
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