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No alla deriva

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09 gennaio 2017

Neanche Obama gioca nella NOSTRA squadra


Continua la campagna tendente a proiettare l'idea che la vittoria di Trump non sia legittima.
Ogni giorno un servizio da parte dei talebani di sinistra (praticamente tutti i quotidiani, giornali radio e televisivi) per "annunciare" che i servizi segreti americani hanno concluso circa l'intervento di hacker russi agli ordini di Putin.
La tecnica è scoperta e punta sulla distrazione di chi ascolta.
"Domani" i vertici dell' intelligence da Trump per illustrare le conclusioni dalle quali emerge l'intervento della Russia per danneggiare la Clinton.
"Oggi" i vertici da Trump e gli forniranno le conclusioni etc. etc.
"Ieri" i vertici da Trump etc. etc.
Così, con una notizia marginale, bombardano ripetutamente i più boccaloni e distratti.
Maestra in ciò la suffragetta Bottari Giovanna, già Telekabul, che non ha preso proprio bene la sconfitta della sua prediletta e, pagata da noi, invece di fornirci notizie dagli Stati Uniti confeziona continuamente pistolotti anti Trump (e ricordandoci le sue opinioni trasformate in "dati oggettivi" prima delle elezioni - e abbiamo visto come sono finite le elezioni ! - non possiamo certo essere contenti di come sono spesi i nostri soldi).
Poi c'è la campagna che tende ad accreditare che Trump sia isolato perchè tutte le "star" (nani e ballerine ..) si rifiutano di partecipare alla sua inaugurazione.
Non arrivano a capire che proprio il fatto che i privilegiati che nulla producono se non illusioni e che entrano nelle cronache spesso per vicende non edificanti (sesso, droga, capricci) rifiutano Trump ci dicono perchè chi lavora,, il Popolo, lo ha preferito alla loro rappresentante.
Infine Obama che cerca di proiettare l'idea di essere un buon presidente e non quel disastro che invece è stato.
Ha perso alleati, ha scatenato guerre senza vincerle, ha dimostrato di non essere in grado di proteggere i suoi amici, ha consegnato gran parte del medio oriente all'estremismo islamico, ha riaperto la "guerra fredda" con la Russia.
Imperterrito, dimostrando che, a differenza di qualsiasi persona di media intelligenza, non impara dai suoi errori, oltre a cercare di mettergli i bastoni fra le ruote, si mette pure a dare consigli a Trump.
Contro Putin che, a dire di Obama, "non gioca nella nostra squadra".
Se Putin non gioca nella squadra di Obama, visto che Obama sicuramente non gioca nella nostra, allora Putin gioca nella nostra in base al principio che il nemico del mio nemico è mio amico.
Per fortuna Trump non si lascia irretire dalle chiacchiere di Obama e, se riuscirà ad arrivare alla presidenza e non riusciranno a metterlo fuori gioco, si apriranno nuove prospettive anche con la Russia di Putin, ultimo baluardo ci una Civiltà che ormai ha ceduto tanto  sui Valori Morali (prendendo a modello proprio quei nani e ballerine che non amano Trump) quanto sull'affermazione politica che ne ha caratterizzato gli ultimi trecento anni.
Chissà, magari avremo una bella inversione di tendenza dall'alleanza tra Trump e Putin.




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