Continuano le pressioni mediatiche per proiettare la percezione dell'ineluttabilità di un compromesso inciucista tra Renzi e Berlusconi.
Ieri l'editoriale di Andrea Cangini sul Carlino è stato chiarissimo e dobbiamo ringraziarlo perchè ha tolto il velo dell'ipocrisia su uno sporco connubio cui stanno spingendo sia il soviet europeo che tutte le varie consorterie di affari e finanziarie spaventate da Trump, dalla Brexit e dai "populisti".
Mi sembra che queste pressioni abbiano un duplice scopo.
Da un lato accarezzare il pelo dei due che dovrebbero prestarsi a tale unione contro natura e forse individualmente non ne sarebbero tanto convinti.
Dall'altro preparare l'opinione pubblica ad una "grande coalizione" tra chi, fino a ieri, era su barricate opposte, per convincerla che è "per il bene comune".
Il bene comune, quello vero, è invece mantenere ed evidenziare le differenze, nella chiarezza dei progetti e degli Ideali di parti politiche inconciliabili e per natura l'un contra l'altra armata.
Mi si rivolterebbe lo stomaco (e non solo) se il mio voto fosse utilizzato per un governo con la sinistra.
Molto meglio un governo con Grillo che con Renzi.
E non è detto che ciò non accada.
Se dovesse passare questo sistema proporzionale, nulla di più probabile che Grillo, Lega e Fratelli d'Italia poi, sommando le rispettive forze, possano avere più parlamentari di Renzi con il suo polpettone con Alfano e Verdini e della sinistra.
Allora Forza Italia sarebbe l'ago della bilancia e non è affatto detto che sarebbe compatta a favore di Renzi, Alfano e Vendola.
Voglio sperare che la campagna elettorale dissipi tutti gli orgasmi mediatici che vediamo a favore di un compromesso rivoltante e che griderebbe vendetta e rivolta.
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3 commenti:
"Da un lato accarezzare il pelo dei due che dovrebbero prestarsi a tale unione contro natura e forse individualmente non ne sarebbero tanto convinti".
Intanto, non è affatto "contro natura", perché è già avvenuto per il tramite di Verdini (il Nazareno). Poi individualmente i due si piacciono e non ne hanno mai fatto mistero.
Sono troppo simili per andare d'accordo. Con l'aggravante che c'è una invidia reciproca. Il Cav invidia a Renzi la gioventù, Renzi invidia al Cav la ricchezza (che peraltro è frutto di doti imprenditoriali che Renzi neanche può immaginare).
Tra i due è evidente che non c'è lotta e che B. ha costruito un impero con le sue mani, mentre l'altro è solo un politicante millantatore.
Ma è anche vero che "l'attrazione fatale" c'è. Per le ragioni che hai enunciato.
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