Il sindaco di Predappio ha preso una decisione, motivata in modo articolato e la sinistra con la bava alla bocca, quella che distrugge i posti di lavoro, aumenta le tasse, apre all'invasione dei clandestini, svende la nostra Sovranità a Francia e Germania, insorge in modo compulsivo.
Io sto con il sindaco di Predappio perchè ha detto una cosa giusta: se si vuole fornire una sana informazione ai ragazzi perchè possano decidere in modo equilibrato, non li si deve solo mandare ad Auschwitz, ma anche a visitare i gulag sovietici dove i comunisti improgionavano i Solgenitsyn e i Sacharov, le foibe dove i comunisti slavi assassinarono migliaia di Italiani e quel che resta del muro di Berlino costruito non per difendere uno stato comunista dall'invasione esterna, ma per impedire ai propri cittadini di uscire dall'oppressione, dalla miseria e dalla morte inflitta dal comunismo.
A parte il fatto che non credo debba essere un comune o una istituzione pubblica ad "educare", perchè il loro compito è "amministrare", coprire i buchi di una strada, fornire servizi, garantire sicurezza, fornire istruzione, insegnare a ragionare, non imbottire la testa dei ragazzi di idee preconfezionate.
Se il pubblico facesse il suo, senza tracimare, allora i ragazzi, imparando a ragionare con la propria testa, darebbero ad ogni situazione la risposta più giusta per loro, derivante dalla loro capacità di elaborare le esperienze e le conoscenze loro e non quelle, spesso manipolatrici, degli adulti.
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1 commento:
E' successo qualcosa di simile presso una scuola, un liceo romano dove un professore ha passato l'anima dei guai perché voleva opporsi alla "visite guidate" ad Auschwitz. Ovvero alle memorie imposte. Ogni docente ha il diritto di decidere in piena autonomia didattica (art. 33 delle costituzione) di scegliere gli itinerari legati alla storia più adatti al programma che sta svolgendo. Che può essere Fosse Ardeatine, Auschwitz, Foibe, macerie del Muro di Berlino, Gulag, Ekaterinburg dove hanno trucidato la famiglia degli zar, o altro. Parliamo di Storia, non di religione.
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