Parlano di 50 - 70 euro a persona che, secondo la BCE, sarebbero sufficienti a superare le prime 72 ore di un eventuale blocco dei bancomat, dell'operatività online e di tutta la monetica.
A me pare che la cifra sia insufficiente, ma è significativo che mentre la stessa BCE sta studiando il modo di un ulteriore passo verso il baratro con l'euro virtuale, qualcuno, nella medesima organizzazione, abbia uno sprazzo di lucidità e si ricordi della Grecia, di Cipro, della Spagna e delle tante occasioni in cui il blocco, anche di ore, delle linee internet, ha impedito acquisti anche di beni essenziali.
Chi, come me, usa prevalentemente e preferibilmente il contante, non ha bisogno di tali consigli che, però, sono utili per molti che si sono completamente adagiati sulla monetica (ho personalmente visto persone dal fornaio che pagavano gli 80 centesimi del pane accostando l'orologio allo strumento del pos !!!) e che si troverebbero in evidente difficoltà, persino a comprare il pane, in caso di blocco dei pagamenti elettronici.
Non so se il ripensamento della BCE sia una prima svolta virtuosa di quella organizzazione, l'iniziativa di un funzionario particolarmente consapevole dei rischi o parte della strategia del terrore che l'unione europea sta mettendo in atto con tutte le storie di presunti sconfinamenti e minacce russe.
Resta il fatto che il contante è stato ampiamente riabilitato, forse a insaputa della Spectre di lorsignori, dimostrando di essere, ancora oggi, non solo lo strumento di pagamento più pratico e sicuro, ma anche concreto simbolo della Libertà individuale nei confronti delle organizzazioni complesse e degli stati.
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