Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

14 settembre 2012

Nuova democrazia


In questo blog ho più volte affrontato il tema della democrazia, come era intesa e come viene oggi interpretata.
La democrazia come momento di passaggio, secondo l’anaciclosi di Polibio, oppure come faro di riferimento immutabile delle teorie politiche fondate sulla sovranità del Popolo.
La democrazia, dunque, come “il peggior sistema politico escludendo tutti gli altri” secondo la ancora insuperata definizione che ne diede Sir Winston Churchill.
Ma la democrazia come è intesa oggi non è la stessa che praticavano ad Atene o a Roma, dove, ad esempio, solo una minima parte della popolazione era investita del diritto all’elettorato attivo e passivo, mentre le donne ne erano comunque escluse.
Differente anche, per le modalità e le opportunità di diffusione delle idee, alla democrazia come era applicata negli anni cinquanta e sessanta.
Oggi possiamo e dobbiamo invece interrogarci, violando un tabù consolidato, se la democrazia intesa come parlamentarismo, come sistema di controlli reciproci, come piazza aperta grazie agli strumenti di comunicazione a disposizioni, sia ancora un bene o non, piuttosto, una palla al piede per lo sviluppo sociale ed economico di una nazione.
Credo che nessuno possa contestare l’opportunità, anzi la necessità di un intervento del Popolo, inteso come insieme dei cittadini in possesso dei requisiti di cittadinanza ma anche e soprattutto di nazionalità, nella scelta di chi debba guidarli.
E’ il “dopo” che, a mio avviso, deve essere rivisto.
Il parlamentarismo impedisce lo sviluppo di una politica organica ed omogenea, ma porta alla frammentarietà di provvedimenti che, nei vari passaggi in aula, vengono ad essere modificati fino, a volte, ad essere stravolti.
Il potere giudiziario interferisce pesantemente sulle scelte degli eletti dal Popolo, costituendo, di fatto, una censura contraria a quel che il Popolo aveva deciso.
Una presidenza della repubblica non eletta dal Popolo come quella italiana, rappresenta un ulteriore ostacolo al dispiegarsi di un progetto di governo che, pure, aveva ottenuto l’investitura popolare tramite elezioni.
Il tradimento dei parlamentari eletti per una lista che, per meri interessi personali (o addirittura antipatie individuali) pur ammantando la loro scelta con nobile e retoriche parole ideali, compromette la solidità di una maggioranza sulla carta in grado di reggere per l’intera legislatura.
Se, poi, aggiungiamo gli interventi della intellighenzia politicamente corretta che, sistematicamente, stravolge la volontà popolare con la presunzione di dover essere “guida” alle pulsioni “di pancia” del “popolino” trattato come minus habens, allora dobbiamo riconoscere che quella che è applicata in Italia e in molte nazioni occidentali non può essere più il “peggior sistema esistente esclusi tutti gli altri.
E’ evidente che non è vera democrazia quella in cui lobbies o corporazioni autoreferenziali, senza alcuna investitura popolare, si arroghino il diritto di ribaltare il voto come è accaduto in Italia nel novembre scorso quando il Presidente eletto dal Popolo Silvio Berlusconi fu costretto a farsi da parte per lasciare il posto ad un gauleiter dei poteri forti come Mario Monti.
E a nulla vale dire che Monti ha avuto il voto del parlamento e delle sue stesse vittime del Pdl, perché il parlamento, dopo il tradimento dei finioti, non era più rappresentativo della volontà espressa con le elezioni del 2008.
Allora non varrebbe modificare radicalmente la gestione della cosa pubblica, lasciando al Popolo il compito di eleggere, con un intervallo di tempo adeguato allo sviluppo di una politica organica e di un progetto omogeneo, il “Capo” che non deve avere limiti parlamentari o di altri poteri per governare ?
Tutti potranno esprimere in piena libertà le loro opinioni, favorevoli e contrarie, le loro proposte, le loro richieste sfruttando appieno, senza limitazione alcuna politicamente corretta o scorretta che sia, gli strumenti di comunicazioni moderni, ma a decidere sarà uno e uno solo, che ne risponderà alla propria coscienza e non ad una assemblea litigiosa e inconcludente, eletto dal Popolo per dieci anni non ripetibili.
Sarebbe una giusta evoluzione della democrazia che, come è oggi, è divenuta, almeno in Italia, troppo condizionata dai più svariati interessi e poco efficace negli interventi a favore dei cittadini che, poi, è lo scopo ultimo e unica ragione di esistere di uno stato.



Entra ne

13 settembre 2012

Primavera araba, ennesimo inganno

Il barbaro omicidio dell'ambasciatore americano a Bengasi, di un altro funzionario dell'ambasciata e di due marines (ma possibile che ci fossero solo loro a difesa dell'ambasciata ?) che richiama l'invasione della ambasciata statunitense a Teheran nel 1979 e pose le premesse per la sconfitta di Carter e la rinasciata americana e occidentale con Reagan, porta tre insegnamenti:

1) Intervenire fuori tempo contro i tiranni porta risultati peggiori (pensateci prima di fare ad Assad lo stesso servizio che avete fatto ad un Gheddafi ridotto a più miti consigli).

2) Pensare che l'islam possa mai accettare pacificamente critiche o esami come quelli cui si sottopongono quotidianamente le chiese cristiane è un illusione non solo "pia", ma anche autolesionista.

3) Se gli americani confermeranno il 6 novembre l'attuale amministrazione non potranno che subire altri atti del genere, vivere meno sicuri e, in fondo, essendo causa del loro male, piangere solo se stessi

Entra ne

12 settembre 2012

La differenza c'è, si vede e si sente (nelle nostre tasche)

Nello scorso fine settimana, ancora una volta, per bocca di ministri presunti tecnici ma in cerca di un posto per il dopo Monti e da politici che da decenni bazzicano il parlamento, è stata raccontata la frottola del Berlusconi che non avrebbe fatto nulla nei suoi “15/20 anni di governo”.
A parte la strana concezione della matematica che traduce in “15/20 anni di governo” quelli che sono stati appena nove anni e neppure consecutivi, probabilmente perché la personalità del Cavaliere è tale da aver impresso con il suo nome anche gli anni in cui governavano burocrati come Prodi e Amato o funzionari di partito come D’alema, è una mistificazione dire che nulla sia stato fatto.
Confrontiamo i governi di Centro Destra e quelli di sinistra (con l'aggiunta, arbitraria ma oggettivamente pertinente, di quelli degli oligarchi montiani) e vediamo con estrema chiarezza una linea di demarcazione e di differenziazione che rappresenta un autentico progetto politico che attende solo un sostegno popolare che si tramuti in una solida maggioranza parlamentare, senza traditore che, ormai, si spera siano tutti andati.
Se guardiamo al primo Governo Berlusconi, quello durato appena dal maggio al dicembre 1994, vediamo che è caduto a causa della riforma delle pensioni.
Una riforma, quella che proponeva Berlusconi, che se fosse stata realizzata avrebbe risparmiato le attuali e presenti lacerazioni e i drammi degli esodati, giungendo, gradualmente e senza strappi, al risultato attuale e ampiamente prevedibile nella sua necessità sin da allora.
Ma la sinistra e quanti nello stesso Centro Destra intesero cavalcare la demagogia opearaista, impedirono tale risultato che sarebbe stato nell’interesse di tutti.
Dopo Berlusconi arrivarono Dini, Prodi, D’alema e Amato che non seppero fare altro che continuare a galleggiare, aumentando le tasse con la scusa dell’europa.
Fu in quegli anni, infatti, che venne introdotto l’aumento del 5% sulle rendite catastali (imposto da Prodi) che ancora ci opprime durante la compilazione della dichiarazione dei redditi e la tassa sull’europa.
Nel 2001, 13 maggio, Berlusconi torna a vincere le elezioni e il suo è un programma di chiara impronta liberale.
Viene immediatamente abolita la tassa sui morti (successioni e donazioni) poi ripristinata da Prodi nel 2006.
E se qualcuno dicesse “ a me non interessa perché sotto il milione non si paga”, sappia che grazie a Berlusconi non c’era neppure l’obbligo di presentare la denuncia di successione, mentre per colpa di Prodi se l’asse ereditario supera il controvalore dei 50 milioni di lire, l’esenzione dell’obbligo di denuncia veine meno anche se non si pagano tasse di successione.
Nel 2002 Berlusconi provvede anche a ridurre le aliquote per i redditi più bassi e nel 2005 rimodula le aliquote per tutti, riducendo le tasse.
Fu il periodo in cui la sinistra ironizzava sui 40 euro in meno al mese, un caffè al giorno.
Prodi, che “vinse” le elezioni del 2006 intervenne anche sulle aliquote obbligando i cittadini a pagare ancor più di quel che pagavano prima della riduzione delle tasse da parte di Berlusconi.
Ma Prodi dura poco (quando ero bambino si diceva “San Giovanni non porta inganni” e la “vittoria” di Prodi del 2006 fu ampiamente contestata in relazione agli scrutini in alcune regioni) e nel 2008 Berlusconi torna a Palazzo Chigi ed abolisce un’altra tassa odiosa: l’ici sulla prima casa.
Io avrei preferito ovviamente l’abolizione dell’ici tout court, ma la tendenza è chiara.
Un complotto internazionale nel 2011 organizza una congiura di palazzi romani e Berlusconi a novembre deve cedere il posto a Monti, il “tecnico” mai eletto che come primo atto introduce l’imu: un bagno di sangue.
Appare del tutto evidente, pur nella sinteticità di un intervento su un blog, come mentre con Berlusconi le tasse sono state ridotte, nei fatti e i valori morali che devono essere posti a fondamento di una società civile sono stati salvaguardati (nessun ampliamento delle possibilità di abortire, nessuna legge sull’eutanasia, sulla liberalizzazione delle droghe, sulla cittadinanza e voto agli immigrati, sulle unioni omosessuali, al contrario una legge – la “40” – contro le manipolazioni genetiche), la sinistra si è sempre preoccupata di aumentare le vessazioni fiscali (nel 1996, nel 2006 e nel 2012) tentando anche di portare ulteriori attacchi alla Valori morali (ad esempio con il tentativo di introdurre i “dico).
Al di là delle chiacchiere interessate, questi sono i fatti nudi e crudi che smentiscono le affermazioni dei Casini, dei Passera, dei Bersani, dei Monti, dei Vendola, delle Marcegaglia di turno.
Poco è stato fatto e molto resta da fare ?
Sicuramente sì.
Ma quel poco è tanto, ma tanto più della regressione deviante e soffocante per le gabelle che impone che è rappresentata dalla sinistra.
Ognuno, poi, valuti quale sia il suo interesse e agisca di conseguenza.




Entra ne

09 settembre 2012

L'offensiva dei compagni oligarchi


Cernobbio e Chianciano sono le due tappe con le quali parte l'offensiva degli oligarchi.
Cernobbio è casa loro, l'organizzazione è loro, i relatori sono loro, la platea ... beh, non sono convinto che la platea sia tutta loro, ma tra i presenti ci sono sicuramente molti di loro.
Chianciano invece è quel che resta delle feste dell'amicizia di democristiana memoria.
Già negli anni settanta erano uno scimmiottamento con l'acqua santa dei festival dell'unità con cui cercarono (anche con successo) di competere.
Oggi sono una via di mezzo tra le vecchie feste di partito e le convention di stampo berlusconiano.
Del resto Casini di idee sue non ne ha mai avute e anche adesso si dimostra pronto a rimasticare quelle altrui: dal "partito dei moderati" di berlusconiana memoria, all'inserimento della parola "Italia" nel simbolo di partito, evidentemente dimentico che Berlusconi lo aveva già anticipato di venti anni con Forza Italia.
Ma a parte coreografie, contorni e comprimari, quello che emerge è la volontà di non considerare quella che sarà la volontà popolare.
Vogliono il bis di Monti.
Benissimo: eleggetelo, se ne siete capaci.
Vediamo quanti voti quei soloni capaci di impartire lezioni a destra e a manca, spesso con il ditino scalfariano alzato, riusciranno ad ottenere.
Ma non imbrogliate.
Se andate a chiedere i voti ai "moderati", non portateli poi ai comunisti.
Perchè la mia impressione è che votare gli oligarchi stretti attorno a Casini e a Monti, oppure votare i demagoghi comunisti stretti attorno a Bersani, Renzi o Vendola, non vi sia alcuna differenza.
La differenza, per chi è di sinistra, potrebbe farla Grillo che, infatti, è finito nel centro del mirino come Di Pietro che, capita l'antifona, si è azzittito probabilmente per tornare fra un po' con più miti consigli.
Ma soprattutto, per chi è di Centro Destra, che è poi l'ambito cui guardo io e che mi interessa (in fondo chiunque sia il leader a sinistra, per me non cambierebbe nulla visto che mai e poi mai voterei per la sinistra) la differenza potrebbe farla un recupero dello spirito del 1994 e della solida alleanza con la Lega e con una Destra che, mondata dai finioti, potrebbe vedere la riunificazione di tutte le anime disperse dalla cancellazione dell'Msi prima e dalle capriole di Fini poi.
Non credo sia un caso che la stampa, prona a Monti e a Draghi, abbia coperto la convention democratica con servizi di gran lunga più accurati e lunghi di quanto non abbia fatto con quella Repubblicana.
Non è un caso che l'attuale inquilino della Casa Bianca (si spera ancora per pochi mesi) abbia espresso pieno appoggio a Draghi (e a Monti) in una unione di intenti che rappresenta la più cupa espressione dell'oligarchia mondiale.
E tra gli oligarchi e i comunisti c'è poca differenza.
Gli uni e gli altri calpestano abitualmente la volontà popolare.
Gli uni e gli altri intendono limitare la libertà individuale per ampliare l'invadenza dello stato e della burocrazia.
Gli uni e gli altri hanno ormai svenduto ogni concetto di Sovranità, Indipendenza e Dignità Nazionale.
Gli uni e gli altri fanno della tassazione esorbitante, lo strumento principale del controllo sul Popolo.
La differenza sarà nel fatto che agli oligarchi non importa un fico secco dei Valori morali sui quali si fonda una nazione, perchè più questi sono solidi, più il Popolo è in grado di reagire alle prevaricazioni internazionaliste.
I comunisti invece, abbandonata ogni velleità economica, puntano proprio a cavalcare tutte le ipotesi più disgreganti per poter continuare ad avere una ragione di vita.
Così, anche sui temi etici e sensibili, oligarchi e comunisti vanno a braccetto avendo interessi coincidenti.
Votare Casini, Fornero, Bersani, Renzi, Passera, Vendola, Monti, non fa alcuna differenza per uno di sinistra essendo quei personaggi intercambiabili con le loro tasse e le loro leggi sulle questioni etiche.
Votare il Centro Destra che sarà e come comunque sarà in rapporto alla legge elettorale che sarà applicata, farà invece molta differenza per quegli Italiani che vogliono restare liberi e che ancora cercano di restaurare le fondamenta morali del vivere civile, sulle quali costruire una Nazione che abbia ancora la dignità di tornare ad essere Indipendente e Sovrana.



Entra ne

07 settembre 2012

La giornata del Denaro Contante


In principio fu la legge Scelba con la quale, in attuazione alla XII disposizione transitoria della costituzione del 1948, non solo si vietava la presenza di un partito denominato “Fascista”, ma si puniva anche l’espressione visiva e scritta che richiamasse il Ventennio.
Per lungo tempo tale legge rimase pressochè isolata e giustamente disapplicata.
Con la diffusione della metastasi comunista nel corpo una volta sano dello stato, si sono però accentuati gli attacchi alla Libertà Individuale.
E’ così uscita la c.d. legge Mancino che, oltre a punire chi usa violenza (giusto, ma il codice penale era già in vigore per i medesimi reati, se proprio si voleva, bastava aumentare le pene e, soprattutto, applicarle) con la scusa della “istigazione” vengono punite determinate manifestazioni visive, scritte e verbali di idee.
La “istigazione”, poi, rappresenta qualcosa di molto soggettivo e che può essere interpretata per gli amici come per i nemici in modi differenti.
Adesso si inventano che chi volesse esporre uno striscione allo stadio deve prima registrarlo .
Una censura preventiva che, quando era applicata ai film (basti pensare alla cagnara fatta a difesa di “Ultimo tango a Parigi”), aveva sollevato le ire di tutti coloro i quali oggi la pretendono per i tifosi.
Ultima “chicca” la ipotesi di ulteriori limitazioni all’uso del contante, con la scusa della lotta all’evasione, che, non paghi di averlo ridotto a 1000 euro, vorrebbero addirittura portare a soli cinquanta euro: non si potrebbe più pagare in contanti neppure una cena al ristorante con la famiglia o quella di saluto ai colleghi pensionandi.
Ma l’aspetto più grave è che, come la rinuncia di uno stato a battere moneta è la svendita della Sovranità Nazionale, così la imposizione di usare moneta elettronica e tracciabile è una violazione dei diritti di libertà dell’individuo, della riservatezza dei suoi spostamenti, acquisti, gusti, orientamenti, opinioni.
E’ una intromissione moralmente, ancorché non fisicamente, violenta nell’intimo di una persona equiparabile ad uno stupro.
Intanto continuano ad aleggiare nell'aria norme ulteriormente repressive della libertà di opinione, di pensiero, di stampa, di diffusione delle idee come quelle ventilate circa l’introduzione di un reato di “negazionismo”, che punirebbe chi vuole rivedere la Storia della seconda guerra mondiale senza fare passiva acquiescenza a quanto tramandato e del reato di “omofobia”, che colpirebbe chi non ritiene di dover subire la propaganda delle lobby omosessuali tacendo il suo disgusto verso quella pratica e il suo rifiuto a finanziare le loro pretese.
Tutti questi provvedimenti in essere o solo annunciati, hanno un unico filo conduttore: quello di comprimere, limitare se non sopprimere del tutto la libertà individuale, per trasformare i cittadini in sudditi e gli Uomini Liberi in schiavi che
non devono pensare,
non devono porsi domande,
non devono cercare altre interpretazioni e altre verità che non siano quelle rivelate dalla oligarchia di una unione che si scrive europea e si legge sovietica.
Ma la Libertà non è un accessorio superfluo, è l’essenza stessa della nostra Civiltà, un Valore indisponibile e non negoziabile, neppure in cambio dell’acquisto dei nostri btp, neppure per far pagare a tedeschi, olandesi e finlandesi il nostro enorme debito pubblico (creato proprio dai nuovi censori).
Tra le tante “giornate” che si celebrano, quella della Libertà deve durare un anno intero, pur suddivisa nei suoi tanti aspetti.
Perché quindi non iniziare con una “giornata del denaro contante” nella quale tutti gli Uomini Liberi lasciano a casa bancomat e carte di credito, per usare solo e soltanto la moneta contante ?


Entra ne

06 settembre 2012

Censura allo stadio (tanto per iniziare)


Leggo che sarebbe allo studio o, addirittura, già realizzato, un progetto per obbligare i tifosi a comunicare e registrare preventivamente i testi degli striscioni da stadio.
A casa mia questa si chiama CENSURA.
E’ un ulteriore, intollerabile limite alla libertà personale, che è anche libertà di manifestare con parole proprie i sentimenti che albergano nel nostro cuore e nella nostra pancia.
Non bastasse la legge Mancino, ecco una nuova disposizione liberticida che ci dice dove vogliano andare a parare i talebani del politicamente corretto: in una società  schiavista, ammuffita, massificata, morta.


Entra ne

05 settembre 2012

Votare non è superfluo


In una rassegna stampa dei giorni scorsi, leggevo una considerazione azzeccata ma sottilmente manipolatrice.
Con il fiscal compact l’Italia si è legata mani e piedi ad una direzione dell’economia esterna alla volontà del proprio Popolo, visto che non esiste alcun margine operativo per iniziative autonome se, ogni anno, per i prossimi venti, dovremo privarci di 100-120 miliardi di euro per pagare gli interessi sul debito pubblico e per ridurlo, come ci è stato imposto.
L’editorialista, però, si fermava al momento economicista per dire che qualunque governo dovesse uscire dalle prossime elezioni non potrebbe fare altro che adeguarsi alle direttive, autentici ukase, degli gnomi europei cui Monti e, prima di lui, Ciampi e Prodi hanno svenduto la nostra Indipendenza e Sovranità e la loro stessa dignità.
L’articolo concludeva quindi che, viste le conseguenze di una politica economica del genere, il prossimo governo non potrà basarsi altro che su una forte maggioranza di almeno i 2/3 e auspicava quindi la prosecuzione di Monti e della cosiddetta grande coalizione, insinuando pesantemente il dubbio che votare fosse superfluo, mero esercizio formale.
Il giornalista, però, trascurava un particolare che ritengo fondamentale.
E’ vero che, se l’Italia resterà nell’euro e non è scontato, saremo aggiogati al carro del fiscal compact e dovremo solo pagare in termini di maggiori tasse, minori servizi, riduzione delle garanzie sul e di lavoro.
Ma non di sola economia vive una società ed una Nazione e i politici Italiani si sono sempre distinti per trovare il modo di creare divisioni e ulteriori demolizioni delle fondamenta civili e sociali della Nazione.
Così fu nel 1970 con l’introduzione del divorzio, che inaugurò la deriva civile e sociale, e poi proseguì con il referendum sul divorzio, l’aborto e relativo referendum e via via con tutti gli interventi che hanno trasformato una società solida e produttiva, fondata su Valori certi e universali, nell’anticamera del caos morale e politico.
Da lì, dalla perdita di quelle fondamenta civili e sociali universalmente condivise, anche la perdita della capacità di resistere alla svendita della Sovranità e dell’Indipendenza Nazionale.
E le premesse sono già state messe sul piatto da Bersani, Casini e Vendola, la triade malefica sulle cui gambe gli antitaliani pensano di veicolare ed estendere la metastasi all’interno del nostro corpo sociale e civile.
- Patrimoniale per rendere tutti più poveri e più schiavi del regime e senza possibilità di autonome scelte operative.
- Cittadinanza e voto per gli immigrati in modo da poter mettere in concorrenza milioni di nuovi poveri illudendoli con il miraggio di stare meglio, con altri milioni di ex benestanti con il timore di una nuova povertà, oltre ad avere a disposizione la manovalanza per ogni ribaltone e per ogni manifestazione di piazza.
- Matrimonio degli omosessuali, per proseguire nell’azione di scardinamento delle fondamenta morali di una Nazione, indebolendone la volontà di resistenza e la capacità di reazione alla invasione economica e politica delle consorterie finanziarie internazionali e fisica degli immigrati alla ricerca di nuovi territori (e che altre nazioni non vogliono a casa loro).
Bersani, Casini e Vendola si sono già schierati in una fittizia contrapposizione per accalappiare gli elettori più gonzi che pensano che le loro posizioni possano essere alternative e, invece, portano tutte ad una unica destinazione: la rovina dell’Italia e della nostra struttura sociale e civile.
Possiamo salvarci dal disastro ?
Possiamo.
Certo non sarà facile uscire dall’euro o sottrarci al fiscal compact, anche perché i debiti vanno pagati e i debiti contratti dal centrosinistra degli anni settanta e ottanta pesano sulle nostre spalle come macigni.
Ma possiamo evitare di peggiorare una situazione già difficile evitando di consegnare l’Italia alla sinistra, a quel cattocomunismo, che già ha avuto modo di distinguersi all’epoca della dc, del pci e del psi con la spartizione delle prebende e i privilegi concessi alle reciproche clientele e che oggi vorrebbe tornare al governo e perpetuare l’occupazione del Quirinale magari con il peggior premier che l’Italia abbia mai avuto, quel Prodi responsabile dell’ingresso nell’euro, della tassa sull’europa, dell’aumento delle rendite catastali sulla casa, della revisione in rialzo delle aliquote fiscali abbassate da Berlusconi nel 2005.
Ancora non si conosce la legge elettorale, ma a seconda di quella che sarà, il cittadino responsabile dovrà usare il proprio voto per difendere uno status quo per nulla esaltante, ma sicuramente migliore di quello che Bersani-Casini-Vendola realizzerebbero in base alle loro stesse dichiarazioni.
Ecco perchè votare non sarà superfluo e non sarà inutile.


Entra ne

04 settembre 2012

Il nemico è Bersani, non Grillo


Neppure il mio amico Gaetano penserebbe ragionevolmente che io possa, anche solo per un istante, mettere Grillo e il suo movimento tra le mie opzioni elettorali.
Ciononostante credo opportuno stigmatizzare la campagna di stampa promossa anche dai quotidiani di Centro Destra Il Giornale e Libero (più contenuto) contro il comico genovese, proprio adesso che sembra dirigere i suoi strali contro Bersani e i comunisti.
Come in occasione della polemica sulle intercettazioni di Napolitano, il Centro Destra invece di incunearsi, non avendo posizioni da difendere, accentuando le difficoltà dei propri nemici naturali, si schiera al loro fianco.
E’ un errore.
Grillo non ha un programma e quel poco che si capisce dalla valanga delle sue parole (parla troppo chi non ha nulla da dire …) è antitetico al progetto culturale, etico, civile, economico e politico che dovrebbe permeare il Centro Destra.
Ma Grillo, sgomitando come fa, ha abbandonato il suo bersaglio tradizionale, Berlusconi, per incattivirsi contro Bersani e i suoi compagni.
Allora che senso ha scendere in campo contro Grillo e denunciarne le contraddizioni ?
Infatti se i blog sono un sensore del pensiero del Popolo di Centro Destra, non li vedo seguire queso indirizzo.
Al contrario, poiché Grillo, nella sua volgarità, evidenzia delle tare insite nella sinistra sarebbe opportuno coltivare e sviluppare quelle denunce, per mettere sempre più in evidenza le contraddizioni e le negatività della sinistra e dei suoi alleati nonché caudatari.
Quelli vecchi, come gli ex dc già passati armi e bagagli tra le file del pci/pds/ds/pd tipo Franceschini, Bindi, Prodi, Marini, Follini e quelli nuovi come Casini che si preoccupa di difendere il suo nuovo compare Bersani dallo assalto del sindaco di Firenze Renzi.
La stella polare del Centro Destra deve essere il fermare la metastasi rappresentata da Bersani, Casini e Vendola, quindi anche Grillo può essere utile alla bisogna.
A meno che non si pensi che Grillo attirerebbe i voti in libera uscita del Popolo di Centro Destra, ma anche in questo caso ci sarebbe la soluzione corretta: cavalcare gli stessi temi di Grillo e con le stesse modalità se sono produttive per mettere in difficoltà Bersani e compagni.
Perché il nemico è Bersani (ovviamente: ciò che rappresenta …) non Grillo.



Entra ne

02 settembre 2012

La volpe Casini e il gatto (Silvestro) Vendola

Nel 2008, Daniela Santanchè, candidata premier de La Destra, ridicolizzò la formula "unione dei moderati" coniata da Berlusconi, definendo i "moderati" quali "modesti".
Una battuta ad effetto con un fondo di verità sostanziale che vorrebbe anche scardinare l'uso "politicamente corretto" delle parole.
In realtà Berlusconi intendeva (e intende) per "moderati" i Conservatori da contrapporre, come ovunque, ai progressisti, la Destra da contrapporre, come ovunque, alla sinistra e allora ben si capirebbe cosa si intende rappresentare.
Perchè quando si parla di "moderati" cosa vuol dire ?
Quelli che sono per l'equità sociale, ma solo fino ad un certo punto ?
Quelli che vogliono la patrimoniale, ma solo un tantino (e solo sui redditi altrui) ?
Quelli che tifano per una squadra ma senza voler criticare le altre ?
Quelli che vanno in chiesa, pascalamente, perchè "non si sa mai" ?
Quelli che pagano le tasse e guardano con severità catoniana gli "evasori", ma poi pagano l'imbianchino in contanti e senza ricevuta ?
Quelli che sono di mentalità avanzata e non c'è nulla di male nell'omosessualità, però le adozioni no ?
Così una persona con la cultura umanista di Casini riesce a giocare benissimo con le parole e, senza dire cose non vere o che potrebbero essergli rinfacciate in futuro, afferma di voler dare rappresentanza ai "moderati" (cioè a una non categoria) che hanno una "storia e una cultura" contrapposta a quella dei progressisti (che in Italia sono sostanzialmente, al 90%,  i comunisti) e con i quali si presenterà separato alle elezioni (non a quelle siciliane, però, dove Casini e Bersani sostengono unitariamente un candidato omosessuale e comunista).
Salvo poi aggiungere, Casini qui fa emergere tutta la sua sottigliezza ed astuzia volpina, che però, non esclude che le due "grandi forze" (quella progressista e quella "moderata") governino assieme.
Ecco che il capolavoro è compiuto: siamo contrapposti, ma poi governiamo assieme.
Non dubito che Casini andrà alle elezioni da solo, ma quale voto può essergli affidato con la certezza che non venga utilizzato malamente, contro gli interessi di chi lo ha espresso ?
Soprattutto se il giochino viene continuato dall'altra parte da quel signore con l'orecchino che, chi è causa del suo mal pianga se stesso, i pugliesi hanno per due volte eletto governatore (e questo sarebbe già motivo sufficiente per motivare la secessione del Nord) e che parla con la voce da gatto Silvestro, perfetto compare della volpe Casini.
Vendola, infatti, strepita "mai con Casini" e fa il suo stesso gioco sul versante sinistro: Casini deve sottrarre voti al vero polo alternativo ai comunisti che è quello Conservatore, Vendola ha il compito di non perdere troppi voti a sinistra da quelli disgustati (legittimamente) dalla politica dorotea di Bersani e compagni.
Il risultato sarebbe una coalizione di governo cattocomunista che darebbe cittadinanza e voto agli immigrati, legittimerebbe le unioni omosessuali, imporrebbe tasse e patrimoniali, accentrerebbe il governo della nazione, aumenterebbe burocrazia e spionaggio fiscale e giudiziario.
Cioè sottrarrebbe Libertà ai cittadini, agli Italiani veri.
Sì, perchè la vera contrapposizione, usando i nomi reali è, come sempre, come ovunque, come anche negli Stati Uniti ci dimostra la campagna presidenziale, tra Destra e sinistra.
Dove nella Destra (che è la vera anima progressista di una nazione) trovano spazio liberali, cattolici, fascisti, reazionari, federalisti, conservatori e nella sinistra (che è la vera parte retrograda di una nazione) no tav, no nucleare, no global, comunisti, socialisti, radicali, libertari e i cattolici alla Casini, Bindi e Franceschini.
E la differenza non sta (solo) nelle situazioni contingenti, in Monti o non Monti, ma nelle scelte fondamentali per lo sviluppo civile di una società.
Se voler annacquare la nazione di cui si è parte con l'immissione massiccia di stranieri con i loro costumi, leggi, mentalità, religioni o considerare l'appartenenza ad una Nazione, ad una Gens come un Valore da coltivare e proteggere.
Se considerare la Famiglia un pilastro sociale oppure una parentesi che si può disfare e comporre come, quanto e quando pare.
Se quello che si guadagna deve essere utilizzato da chi lo produce o gli deve essere espropriato per sostenere idee balzane che, per lo più, appartengono a clientele estranee al produttore di ricchezze.
Se lo stato deve aver diritto di spiarti nei tuoi guadagni, nelle tue conversazioni, nel tuo letto.
E queste non sono scelte per "moderati", cioè per chi non è nè carne nè pesce.
Sono scelte fondamentali per il nostro futuro, perchè votare il gatto e la volpe (con un Bersani che, vista l'età e il dna da trinariciuto non può che essere Mangiafuoco) significa disgregare la società civile che ci ha dato il Benessere e la Sicurezza di cui oggi, ancora, nonostante Monti, godiamo e di cui, personalmente, vorrei, immoderatamente, continuare a fruire.


Entra ne