Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

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04 marzo 2012

Diabolicum perseverare

Continuo a leggere le ripetute dichiarazioni di Berlusconi che, al netto delle forzature, ci dicono:
1) Alfano è il capo designato del PdL
2) Il Pdl cambierà nome
3) Disponibilità a riforme con i comunisti.
Delle tre questioni l'unica che mi può andare bene è la numero due, purchè non si arrivi a nomi tipo “Tutti per l'Italia” o “Italia per la libertà” contingenti e più slogan che nomi di partito destinati a durare nel tempo, preferendo io un “Partito Nazionale Federalista” che riassume tre caratteristiche fondamentali.
Partito significa una struttura organizzata sul territorio con i suoi congressi e i dirigenti eletti, come i candidati, dagli iscritti e non da una pagliacciata come sono in Italia le “primarie”.
Nazionale che caratterizza una scelta di campo sicuramente ostile alla sinistra che è internazionalista e che tende a recuperare Sovranità e Indipendenza in questi anni progressivamente cedute a favore di organizzazioni estranee agli interessi della Patria e degli Italiani che devono essere posti davanti a tutto.
Federalista perchè recupera quello che è un sentimento ormai diffuso al Nord, prendendo atto delle peculiarità delle varie zone e della iniquità del fatto che una parte d'Italia debba mantenere il resto della nazione, quindi “federalista”, significa l'azzeramento delle politiche clientelari con il permanere dei redditi e delle relative imposte nei territori in cui sono prodotti e applicate.
Dopo diciotto esaltanti anni vissuti in netta contrapposizione, Berlusconi (o il suo sosia avariato …) insiste nell'errore di aprire ad una possibile collaborazione (non precisa se di governo o legislativa) con la sinistra.
Un errore che il Pdl pagherà caro in termini elettorali, ma, purtroppo, non solo il Pdl bensì tutti i cittadini che nella prossima primavera vedranno molte giunte cambiare colore dal Centro Destra alla sinistra a causa della separazione con la Lega e della inaffidabilità di un Pdl che apre alla sinistra.
Pdl e Lega, separati, perderebbero ovunque.
Il Pdl da inciucio perde voti senza guadagnarne da parte degli elettori disponibili al compromesso (pochi) che già hanno i loro referenti in Casini e nell'Udc e tanto meno da quelli di sinistra che non voterebbero mai per un partito come il Pdl ancora, sia pur solo nominalmente, di Centro Destra.
Stupisce che ancora Melloni, La Russa, Gasparri, Matteoli e tutta una classe dirigente di qualità proveniente dall'Msi non abbia colto quanto sia suicida la politica che il Berlusconi non più Premier e non più attaccato dalla sinistra, ha adottato.
Le dichiarazioni che ascolto in televisione dei vari Lupi, Quagliarello rappresentano al meglio (cioè nel peggio) questa nuova politica inciucista, piene come sono di riconoscimenti e apprezzamenti verso i comunisti.
Dichiarazioni ben diverse da quelle che erano musica per le mie orecchie di continua polemica con il pci/pds/ds/pd (al quale, ora, costoro riconoscono persino la redenzione dal comunismo ancestrale !).
Fortunatamente in primavera ci saranno solo elezioni parziali e amministrative.
Il risultato ideale, a questo punto, sarebbe una debacle totale del Pdl, che scenda ampiamente al di sotto del 20% con una astensione superiore al 50% del corpo elettorale e con significative, per quanto possibile, affermazioni della Lega, La Destra e Forza Nuova.
Solo così possiamo sperare di infliggere a Berlusconi una scossa talmente violenta da farlo rinsavire ed organizzare, nell'anno che ci separa dalle politiche del 2013, la rivincita.
Perchè vincere contro la sinistra è possibile, provarci è un dovere.
E perchè, allo stato, non possiamo ancora prescindere da un Berlusconi che non insista nell'errore di inseguire il consenso dei comunisti, ma si redima e ricominci ad essere il vero Berlusconi (non quel personaggio triste che adesso ha smesso di sorridere)  con le sue barzellette graffianti, con uno stile di vita e affermazioni che provocano solo travaso di bile nella sinistra con la quale l'unico rapporto lecito e naturale è scambiarsi schiaffoni verbali e non progetti di legge comuni.

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4 commenti:

Nessie ha detto...

Scusa, ma con queste nostalgie, rischi di diventare patetico, Massimo. C'è già gente che ci sta mettendo la faccia e le energie per fare qualcosa di diverso per il Paese e tu sei ancora lì a piangerti addosso:

http://www.irispress.it/224638/la-destra-storace-grande-successo-manifestazione

http://www.lapoliticaitaliana.it/Articolo/?d=20120303&id=54185

Ma pensi veramente che Berlusconi leggendo i tuoi post, rinunci ai lauti affari di Mediobanca, dei gruppi assicurativi e delle sue finanze per seguire i tuoi desiderata? Illusione, dolce chimera...

Massimo ha detto...

Se non si recupera Berlusconi, si consegna l'Italia alla sinistra. Il resto è abbaiare alla Luna tanto vero è che Storace punta sì alla ricostituzione dell'Msi, ma con quanti adesso sono nel Pdl (con il mal di pancia) e comunque in alleanza confermata con Berlusconi.

Nessie ha detto...

Ma Berlusconi non sa che farsene di Storace: lui ha già Casini e Bersani da giocarsi.

Inoltre la sinistra ci s-governa già: e sono i non eletti, ma nominati da Bruxelles, MOnti-Passera-Fornero-Riccardi.

Massimo ha detto...

Se così fosse Berlusconi sarebbe uno sciocco, visto che non avrebbe imparato dal suo gravissimo errore del 2008 che gli è costato la presidenza del consiglio.