Lo ribadisco con forza approfittando del fatto che, una tantum, ad essere indagato è un sindaco di sinistra.
E' vero che è una figure debole, marginale anche nel suo schieramento, a fine mandato, quindi probabilmente l'agnello sacrificale per la narrazione della magistratura per poter dire di essere imparziale, ma è comunque il sindaco, di sinistra, della città economicamente più importante d'Italia, Milano.
Non mi interessa disquisire su permessi, pressioni (che ci sono sempre state e sempre ci saranno e sono del tutto legittime, perchè ognuno di noi ha diritto e dovere di perorare la propria causa e quello in cui crede), regolamenti, modifiche, piani edilizi e quant'altro, come non mi interesserebbe valutare il comportamento privato.
A me interessa la valutazione politica di un eletto, di un amministratore e questo spetta solo ed esclusivamente al cittadino elettore.
Se quello che l'amministratore fa mi soddisfa, lo percepisco come funzionale al mio Benessere, alla mia Sicurezza, ai miei Interessi, allora lo rivoto e devo avere il diritto di poterlo rivotare e di vedergli finire il mandato.
Se, viceversa, non apprezzo i suoi calzini arcobaleno, il suo pendere verso i palestinesi, la sua politica della ztl, allora, alle elezioni, voto un candidato che si proponga con le idee opposte.
Non solo non esulto se un magistrato lo indaga, ma neppure auspico le sue dimissioni per tale motivo.
Anzi, dirò di più, se ci si potesse fidare dei cattocomunisti (e nessuno potrà mai, in nessuna vita passata, presente e futura, fidarsi di loro !) in quel "paese normale" vagheggiato decenni fa da un capo comunista come D'Alema, i partiti si metterebbero d'accordo per impedire alla magistratura di interferire con l'azione di chiunque sia eletto con il voto popolare, demandando solo ed esclusivamente al Corpo Elettorale la eventuale sanzione: mancata rielezione.
E' poi ora di finirla di rivolgersi alla magistratura per cercare di impedire a qualcuno di fare quello che i voti ottenuti gli consentono di fare.
Lo dico anche in riferimento ai decreti sicurezza e contro i clandestini, ma anche a Bologna, dove Lega e Fratelli d'Italia hanno fatto ricorsi alla corte dei conti e esposti all'anticorruzione su quell'abominio degli arbusti invasati in alcune piazze cittadine.
Lepore li ha messi, perchè i cittadini bolognesi gli hanno dato la possibilità di metterli con il loro voto, come pure di deturpare la facciata di Palazzo d'Accursio con stendardi a favore di quello o di questo (più di quelli, però, affini alla ideologia del sindaco), o imporre la ridicola misura del trenta all'ora.
Nel 2027 si tornerà a votare e Lega e Fratelli d'Italia, invece di chiamare la magistratura ad intervenire in politica, dovrebbero valutare la figura del candidato da opporre a Lepore, che ne rappresenti esattamente l'opposto.
Poi spetterà a noi cittadini votare e decidere, non ad una sentenza.
E il concetto vale anche per il terzo o quarto o centesimo mandato: sono gli Elettori a decidere se dire basta ad una amministrazione, come non può esserlo un magistrato, così non può esserlo neppure una legge che inibisce il mio diritto di elettore di scegliere liberamente colui che ritengo il migliore per quel ruolo, solo perchè ha già servito per due mandati (anzi, questo dovrebbe essere un motivo in più per poterlo rieleggere se ha fatto bene !).
Per me questa è Sovranità che appartiene al Popolo e non al parlamento e tanto meno alle corti.
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