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No alla deriva

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15 settembre 2006

Addio, Oriana


La notizia diffusa dai giornali radio di questa mattina, appena battuta dalle agenzie di stampa: Oriana Fallaci è morta nella notte a Firenze.
Era malata e nella notte tra il 14 e il 15 settembre 2006 ha chiuso la sua esistenza terrena.
Cinque anni dopo l'attacco dei terroristi musulmani alla Civiltà, da lei così epicamente combattuti con la penna nei suoi ultimi saggi.
Oriana Fallaci non mi piaceva ma, paradossalmente, ha compiuto il percorso inverso di un altro grande giornalista toscano, Indro Montanelli.
Lui, per lunghi anni, il mio preferito è morto, per me, da "traditore" delle idee che aveva professato e che io continuo a professare.
Lei, che per lunghi anni mi aveva irritato con le sue idee eccessivamente antifasciste e antiamericane, è morta essendo ai miei occhi la principale interprete di quella reazione che, con lei, auspico da parte del Mondo Civile contro il fondamentalismo islamico.
Non posso sapere se in questi giorni era in grado di riflettere sulle vicende nazionali che vedono la sinistra mandare in Libano, con la complicità in commissione anche di tre dei quattro partiti del Centro Destra, militari con un mandato che è musica per i terroristi musulmani.
Se la Fallaci di questi ultimi giorni era coerente con le sue tesi in La rabbia e l'orgoglio e in La forza della ragione, allora sarà stata sicuramente contraria alla spedizione libanese perchè non ha, come scopo principale e neppure nelle regole di ingaggio, il disarmo e l'azzeramento dei terroristi hetzbollah.
Così come non so se ha potuto leggere e conoscere le reazioni musulmane, anche di quei cosiddetti "musulmani moderati" - categoria inesistente - alle parole pronunciate in Baviera da un Grande Papa come Benedetto XVI che, devo ammettere, mi riconcilia con la Chiesa dopo decenni di fastidio per le uscite dei vari Martini, Tettamanzi e con l'unica eccezione di quello che fu il Vescovo della mia città, il Cardinale Giacomo Biffi.
Non si può criticare l'islam.
Stiamo avviandoci all'eurabia, quella "cosa" denunciata più volte dalla Fallaci che trae linfa dalla viltà e dall'ignoranza.
Quella "cosa" che ottunde occhi ed intelletto di chi dovrebbe guidarci nella guerra, perchè siamo in guerra come ha ripetutamente ricordato la Fallaci, contro il nemico terrorista e che non è una "guerra di civiltà" ma una guerra della Civiltà contro la barbari, come ha opportunamente ricordato l'11 settembre il Presidente George W. Bush, nostro Leader.
Ecco io vorrei concludere questo omaggio non convenzionale alla Fallaci, ricordando quanto era decisa la giornalista fiorentina contro l'islam e il terrorismo musulmano.
Ci ha sempre stimolato a combatterlo, a considerarci in guerra perchè solo nella consapevolezza di essere in guerra, potremo combattere con lo spirito giusto per vincere.
Si astengano, quindi,
gli abatini del dialogo,
quelli che "ma i musulmani moderati..",
quelli che "pace senza se e senza ma",
dal pronunciare parole ipocrite di commemorazione verso Oriana Fallaci.

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3 commenti:

Bobo ha detto...

Ciao Monsoreau: Sono proprio a pezzi...Se ne va una Grande, con la "g" maiuscola...domani scriverò qualcosa sul mio ex blog, ma adesso non ne ho proprio voglia. Oriana ci mancherà tantissimo.Povera donnina, da sola aveva portato un fremito di speranza a tutto l'Occidente.

Le Barricate ha detto...

Non faccio parte di nessuna delle tre categorie che hai menzionato tra gli esclusi...
Te lo garantisco!
Ciao Mons.

Massimo ha detto...

Bobo ! E' un piacere rileggerti! Le idee non muoiono mai, quel che la Fallaci ha scrittoin questi 5 anni resterà come un faro per tutti noi !

Grazie, Alef.

Ineff: non ne ho mai dubitato ! :-)