La solita CGIA di Mestre ha elaborato la proposta di riduzione del cuneo fiscale che sembra, sembra, entrare in finanziaria con un rapporto 60% a favore delle aziende e 40% a favore dei lavoratori (dipendenti).
E l’amaro in bocca resta a tutti.
Dopo aver messo in funzione i cervelloni meccanici e quelli umani, il comunicato: “per i lavoratori ci saranno in busta paga tra i 16 e i 19,5 euro in piu'”.
Sono persino in difficoltà a decidere come spendere cotanta munificenza.
Che ci volete fare.
C’è chi si diletta a predisporre piani “artigianali” per aziende che hanno miliardi di euro di debiti e chi, invece, si appresta a godere di un aumento “tra i 16 e i 19,5 euro”.
E mi viene in mente Fassino che ironizzava sulle riduzioni delle tasse che, in media, consentivano a tutti i cittadini di avere 41 euro in più (più del doppio della regalìa prodiana), parlando di poco più di un caffè al giorno (lascio a chi legge pensare cosa ci si può comprare al giorno con "tra i 16 e i 19,5 euro").
E vorrei sottolineare la differenza:
con la sinistra la strepitosa (?) somma “tra i 16 e i 19,5 euro” finisce solo ai lavoratori dipendenti;
con il Centro Destra la ridicola (!) somma di 41 euro finiva a tutti i cittadini.
Sottolineo anche che:
con il Centro Destra nessuna manina toglieva (con gli interessi) quella somma che restava nella nostra disponibilità;
con la sinistra lo sblocco delle addizionali Irpef e l’aumento degli estimi ci sottrarrà ben più che “tra i 16 e i 19,5 euro”.
Per chi vuole capire, è l’ennesima riprova che la sinistra usa i nostri soldi per le sue clientele (più o meno telefoniche: e per fortuna che la troppa fretta ha fatto emergere quella che sarebbe stata la madre di tutti gli sprechi).
Appunto: per chi vuole capire.
Speriamo che non ci vogliano 74 anni come in Svezia.
Speriamo che non si debba aspettare una registrazione galeotta, come in Ungheria, perché tutti capiscano che la nomenklatura sinistra mente quando dice di volere la “felicità”, perché pensa solo alla sua felicità, da realizzare, però, con i nostri soldi, in piena sintonia con il pensiero e la prassi comunista: sfruttare il lavoro (e la dabbenaggine) altrui per vivere bene, senza faticare.
E l’amaro in bocca resta a tutti.
Dopo aver messo in funzione i cervelloni meccanici e quelli umani, il comunicato: “per i lavoratori ci saranno in busta paga tra i 16 e i 19,5 euro in piu'”.
Sono persino in difficoltà a decidere come spendere cotanta munificenza.
Che ci volete fare.
C’è chi si diletta a predisporre piani “artigianali” per aziende che hanno miliardi di euro di debiti e chi, invece, si appresta a godere di un aumento “tra i 16 e i 19,5 euro”.
E mi viene in mente Fassino che ironizzava sulle riduzioni delle tasse che, in media, consentivano a tutti i cittadini di avere 41 euro in più (più del doppio della regalìa prodiana), parlando di poco più di un caffè al giorno (lascio a chi legge pensare cosa ci si può comprare al giorno con "tra i 16 e i 19,5 euro").
E vorrei sottolineare la differenza:
con la sinistra la strepitosa (?) somma “tra i 16 e i 19,5 euro” finisce solo ai lavoratori dipendenti;
con il Centro Destra la ridicola (!) somma di 41 euro finiva a tutti i cittadini.
Sottolineo anche che:
con il Centro Destra nessuna manina toglieva (con gli interessi) quella somma che restava nella nostra disponibilità;
con la sinistra lo sblocco delle addizionali Irpef e l’aumento degli estimi ci sottrarrà ben più che “tra i 16 e i 19,5 euro”.
Per chi vuole capire, è l’ennesima riprova che la sinistra usa i nostri soldi per le sue clientele (più o meno telefoniche: e per fortuna che la troppa fretta ha fatto emergere quella che sarebbe stata la madre di tutti gli sprechi).
Appunto: per chi vuole capire.
Speriamo che non ci vogliano 74 anni come in Svezia.
Speriamo che non si debba aspettare una registrazione galeotta, come in Ungheria, perché tutti capiscano che la nomenklatura sinistra mente quando dice di volere la “felicità”, perché pensa solo alla sua felicità, da realizzare, però, con i nostri soldi, in piena sintonia con il pensiero e la prassi comunista: sfruttare il lavoro (e la dabbenaggine) altrui per vivere bene, senza faticare.
P.S.: Ma ieri Prodi ne ha combinata un'altra.
Credo tutti abbiamo ascoltato le sue parole insofferenti sulla sicurezza del Papa e, soprattutto, visto le sue espressioni che dimostrano come non di battuta - come tenta di arginare e giustificare il suo staff - si sia trattato (anche perchè il Prodi "battute" non le sa fare) ma di autentico disinteresse alla questione e fastidio per la domanda (legittima).
Dire che al Papa ci penseranno "le sue guardie", ricorda tanto da vicino la domanda arrogante di Stalin che chiedeva: "quante divisioni ha il Papa?".
Per carità di coalizione Prodi continua ad essere difeso, forse anche perchè non è risolto il braccio di ferro tra chi aspira alla sua successione.
Nervi oltremodo scoperti del temporaneo presidente del consiglio di sinistra.
3 commenti:
Ciao Mons! Non sono sempre connessa, percio' non sono sempre al corrente di tutto, ma leggendoti mi riprendo...anzi, sprofondo...Hai spiegato bene quello che ci sta facendo Il Prodi..Speriamo che ti leggano anche quelli di la', a sinistra, che se lo sono voluto!
Monsoreau,
tutti i tuoi post, oltre che essere altamente istruttivi, hanno sempre un contenuto di sottile ironia esilarante. Quando poi citi Fassino, il divertimento è più che assicurato: "41 euro! poco più di un caffè!"
E 16 euro? allora, cosa sono?
Da ridere, da ridere!
ma perchè bisogna vedere le cose in prospettiva (quella di Frodi, dico): se per un dipendente il 2% di tasse in meno in busta paga non basta nemmeno per affittare 3 film da blockbuster per i pupi, pensate un po' a un 3% in meno di tasse per le grandi aziende... cioè, quelle che hanno supportato in blocco Prodi ( - mediaset).
Sono tanti bei soldini...
Ah, e per favore nessuno tiri in ballo la "competitività del fattore lavoro", che a pensare di mettere in rapporto tali ridicolaggini ai 2 euro al giorno di un plebeo cinese può venire solo da ridere (o da piangere...)
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