Quale Destra dopo il Congresso ?
Abbiamo esaminato le mozioni che si contrapporranno a novembre al Congresso de La Destra.
Le mozioni rappresentano anche un modo di essere, di presentarsi ben differente.
Scontato dire che per il contenuto, per il modo di comunicare, per l’immagine pubblica, ho una netta preferenza per il candidato segretario Santanchè.
Ma c’è un ostacolo insormontabile: la mozione Santanchè, nella sua onesta chiarezza, propone una inaccettabile prospettiva di confluenza nel “partito di centro, moderato e liberale”.
Inaccettabile finchè tale partito sarà “di centro, moderato e liberale”, finchè i suoi dirigenti si presteranno a recitare il “credo” antifascista, finchè ci saranno questi dirigenti a cominciare da Fini e Berlusconi di cui non potremo mai dimenticare la campagna elettorale fondata sul “voto utile” e, oggi, le mani nelle nostre tasche per Alitalia e finanziare Gheddafi.
Dall’altra parte abbiamo una lunga mozione Storace, dove troviamo di tutto e di più.
Dove troviamo validissime petizioni di principio, concrete e condivisibile proposte, ma anche la riproposizione di vecchie posizione terzoforziste, antiamericane e stataliste che sono estranee alla mia personale visione politica.
Ci sono ancora mesi di tempo prima di arrivare al Congresso.
Continuo ad auspicare una sintesi comune delle due mozioni, per presentare una Destra autonoma, Atlantica, fondamentalmente liberale in economia, conservatrice nei valori e solidale senza essere assistenzialista.
E’ necessario che Santanchè e Storace si accordino perché La Destra abbia un futuro.
Perché Santanchè ha una immagine sicuramente più spendibile anche al di fuori delle borgate romane e dei circoli del Sud, mentre Storace ha la capacità di organizzare un partito, di tessere la tela delle alleanze e dei contatti.
Ricordiamoci che Berlusconi non è eterno, che quando, al più tardi nel 2013, mollerà l’osso si aprirà una spietata guerra di successione nel “partito di centro, moderato e liberale”.
Già prima di allora gli scontenti si guarderanno intorno per trovare una soluzione Conservatrice e di Destra e se La Destra saprà cogliere l’occasione, in Italia potrà rinascere la vera Destra.
Santanchè rinunci al suo progetto di entrare nel PdL: non avrebbe alcun seguito tra i novecentomila elettori del 13 e 14 aprile.
Storace rinunci ad arroccarsi nella ridotta valtellinese dei socialnazionali, per aprirsi ad una Destra che sia in Italia moderna, non moderata, aggressiva e Atlantica, non terzoforzista.
Ci sono tre mesi tempo per rilanciare l’operazione che nel luglio 2007, riaprì alla speranza la Destra Italiana.
(4 – fine )
Abbiamo esaminato le mozioni che si contrapporranno a novembre al Congresso de La Destra.
Le mozioni rappresentano anche un modo di essere, di presentarsi ben differente.
Scontato dire che per il contenuto, per il modo di comunicare, per l’immagine pubblica, ho una netta preferenza per il candidato segretario Santanchè.
Ma c’è un ostacolo insormontabile: la mozione Santanchè, nella sua onesta chiarezza, propone una inaccettabile prospettiva di confluenza nel “partito di centro, moderato e liberale”.
Inaccettabile finchè tale partito sarà “di centro, moderato e liberale”, finchè i suoi dirigenti si presteranno a recitare il “credo” antifascista, finchè ci saranno questi dirigenti a cominciare da Fini e Berlusconi di cui non potremo mai dimenticare la campagna elettorale fondata sul “voto utile” e, oggi, le mani nelle nostre tasche per Alitalia e finanziare Gheddafi.
Dall’altra parte abbiamo una lunga mozione Storace, dove troviamo di tutto e di più.
Dove troviamo validissime petizioni di principio, concrete e condivisibile proposte, ma anche la riproposizione di vecchie posizione terzoforziste, antiamericane e stataliste che sono estranee alla mia personale visione politica.
Ci sono ancora mesi di tempo prima di arrivare al Congresso.
Continuo ad auspicare una sintesi comune delle due mozioni, per presentare una Destra autonoma, Atlantica, fondamentalmente liberale in economia, conservatrice nei valori e solidale senza essere assistenzialista.
E’ necessario che Santanchè e Storace si accordino perché La Destra abbia un futuro.
Perché Santanchè ha una immagine sicuramente più spendibile anche al di fuori delle borgate romane e dei circoli del Sud, mentre Storace ha la capacità di organizzare un partito, di tessere la tela delle alleanze e dei contatti.
Ricordiamoci che Berlusconi non è eterno, che quando, al più tardi nel 2013, mollerà l’osso si aprirà una spietata guerra di successione nel “partito di centro, moderato e liberale”.
Già prima di allora gli scontenti si guarderanno intorno per trovare una soluzione Conservatrice e di Destra e se La Destra saprà cogliere l’occasione, in Italia potrà rinascere la vera Destra.
Santanchè rinunci al suo progetto di entrare nel PdL: non avrebbe alcun seguito tra i novecentomila elettori del 13 e 14 aprile.
Storace rinunci ad arroccarsi nella ridotta valtellinese dei socialnazionali, per aprirsi ad una Destra che sia in Italia moderna, non moderata, aggressiva e Atlantica, non terzoforzista.
Ci sono tre mesi tempo per rilanciare l’operazione che nel luglio 2007, riaprì alla speranza la Destra Italiana.
(4 – fine )
I quattro post sulle Mozioni congressuali de La Destra:
31 agosto 2008 – Introduzione e Mozione Santanchè
2 settembre 2008 – Le parti positive della Mozione Storace
4 settembre 2008 – Le parti negative della Mozione Storace
6 settembre 2008 – Conclusioni
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31 agosto 2008 – Introduzione e Mozione Santanchè
2 settembre 2008 – Le parti positive della Mozione Storace
4 settembre 2008 – Le parti negative della Mozione Storace
6 settembre 2008 – Conclusioni
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5 commenti:
Confermo che ero io...Dovevo registrarmi...
Stars, se leggi ancora dall'al di là ... del Globo, s'intende :-), sappi che il tuo primo commento non è mai pervenuto. Buon proseguimento e a presto ;-)
AVEVO SCRITTO CHE ANCH'IO PENSO CHE I DESTINI DI STORACE E SANTANCHE' DEBBANO ESSERE INDIVISIBILI...
Le tastiere americane non hanno le vocali accentate !
L' ultimo sondaggio Gallup da' McCain al 46 % contro il 42 del Keniano !
Sperem !
Grazie per il Bologna
Farà...dirà...sarà... ma quante coniugazioni al futuro! Come vedi anche il partito "duro e puro" possiede diverse filosofie. Io resto dell'idea che La Destra resterà antiatlantica ed antiliberale, non confluirà in nessun partito e quindi tenderà a spegnersi progressivamente. Si parte da meno dell'1,5% dopo che erano state rilasciate dichiarazioni roboanti secondo le quali La Destra sarebbe stata accreditata di oltre il 4% e Berlusconi sarebbe andato a Canossa col cappello in mano ad elemosinare i voti (parole vostre). Invece rischiate di sparire perché pur essendo in quattro gatti e due micini già la pensate in modo del tutto diverso anche tra di voi. Vai a chiedere ai fascistoni se cambieranno mai idea su Israele o sugli USA. Le sintesi non sono possibili quando si è DURI E PURI.
Differenze che sono sempre esistite. Quando c'è un Ideale non si scompare, mai, ci avete anche provato negli anni settanta con l'infame arco costituzionale dai liberali ai comunisti e non ci siete riusciti. Eppure anche allora nell'Msi c'erano i filoamericani e gli antiamericani. Del resto è preoccupazione dei maggiorenti del "partito di centro, moderato e liberale" perchè con il 37% non si governerà dopo la dipartita (politica) di Berlusconi. Affari vostri: il trattato di Lisbona, il trattato con Gheddafi, il voto agli immigrati ... tutta roba del vostro contenitore ... :-D
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