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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

18 novembre 2009

Al voto !

Mi dispiace che Berlusconi abbia smentito l’ipotesi di elezioni anticipate, dichiarando – peraltro – cose reali circa l’ampia maggioranza a sua disposizione.
Il punto è che in quella ampia maggioranza è ricompresa una pattuglia di parlamentari, irriconoscenti, che pur essendo stati eletti grazie a Berlusconi, inseguono il sogno di dirigere il partito verso approdi contrari alla volontà dell’elettorato di Centro Destra.
Passi quando il dissidio si manifesta su questioni “di coscienza”, anche se ho forti perplessità a considerare “coscienza” quella di chi vorrebbe sopprimere una vita innocente (e attenzione – qualora passasse tale linea – a pronunciare la espressione popolare “vorrei morire”: vi prenderebbero in parola !).
Ma quando i finioti firmano, con i comunisti, una proposta di legge che dimezza i tempi per l’acquisizione della cittadinanza, partecipando quindi attivamente allo smantellamento della nostra società e alla deriva cui ci spinge da anni la sinistra, l’unica risposta non può che essere la loro esclusione dalla maggioranza.
Purtroppo sono tanti, circa una quarantina, e se anche rimarrebbe un margine di una ventina di voti, sarebbero troppo pochi per garantire quella stabilità necessaria all’azione di governo.
Quindi non se ne esce.
O Berlusconi accetta, per generosità, quieto vivere, nella convinzione di poter comunque agire per il bene della Nazione, di essere continuamente condizionato dai finioti, oppure si decide a tagliare con Fini, andando ad elezione ed escludendo dalle liste i vari Bocchino, Granata Buongiorno, Della Vedova che fanno più danno che utile al Centro Destra e, soprattutto, non ne rappresentano l’elettorato con le loro fughe verso sinistra sui vari temi del sociale, civile, politico, morale.
E’ ora di varcare il Rubicone e chiamare gli Italiani alla scelta tra un Governo Berlusconi coeso e forte nel perseguire la realizzazione di una società realmente identitaria e conforme al desiderio dell’elettorato di Centro Destra sui vari temi qualificanti (immigrazione, ordine, giustizia, sicurezza, tasse, scuola etc.) o un’ammucchiata che va da Fini a Bertinotti, da Di Pietro a Rutelli, da Casini a Bersani, senza un progetto comune, senza un programma di sviluppo, senza un leader vero, ma con un solo, unico comun denominatore: l’antiberlusconismo.
E mi sembra che l’antiberlusconismo non sia sufficiente per governare l’Italia e creare benessere per i cittadini italiani.

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3 commenti:

Nessie ha detto...

D'accordissimo sul fatto che Berlusconi dovrebbe informare i suoi elettori sui cavalli di Troia che mirano a sfasciare all'interno: i finioti. Oltretutto se finge che "tutto va bene madama la Marchesa", nonostante il fatto che anche stasera era evidente il disaccordo tra Fini e Bossi sugli immigrati, gli elettori potrebbero punirlo alle regionali. Il ragionamento è questo: "se nel PdL c'è anche Fini e i suoi, io non gli do il mio voto, sennò è come se lo dessi anche ai finioti". Con gran vantaggio per la Lega.
Tanto vale estirpare il bubbone prima che incrancrenisca.

theo ha detto...

D'accordo, andiamo alle urne. La linea di Berlusconi e della Lega è condivisa dalla maggioranza del paese. Ma chi ci assicura che poi non torni tutto come prima? quanti Fini esistono nel cdx? Lo stesso Berlusconi afferma che non si andrà di nuovo al voto: mente? Se lo fa perchè? La gente è stufa di giochetti e di mezze frasi anche se a pronunciarle è il premier. Andiamo a votare? Allora votiamo la CHIAREZZA.

Massimo ha detto...

Casini e Fini.
Il primo è stato neutralizzato l'anno scorso, adesso tocca al secondo.
Dopo ci sarà solo Berlusconi. E quella è la chiarezza che è necessaria per governare al meglio. Ciononostante sottolineo come, anche nonostante Fini e anche nonostante Casini nel quinquennio 2001-2006, il Centro Destra abbia realizzato più riforme di qualsiasi altro governo. Come sempre si vorrebbe di più.