Lo scambio di commenti con Johnny e Gaetano nel mio precedente post Le tasse e la pelosa divisione delle ricchezze mi ha ispirato questa piccola appendice ferragostana, da programmare per venerdì pomeriggio.
Siamo in una epoca in cui tutto è "social".
Sembra che l'Individuo non conti più nulla, perchè esisti in funzione dell'approvazione altrui.
Almeno tre atleti sono stati esclusi dalle Olimpiadi per un presunto (con tanta fantasia) razzismo, una addirittura per il fatto di avere un fidanzato dirigente del partito nazionaldemocratico tedesco.
Il "politicamente corretto" non ci dà tregua.
L'altro giorno sono stato ripreso (e la mia reazione potete immaginarla ...) da una collega perchè ho parlato di "spazzini" (nell'accezione bolognese di "ruscaroli") invece di usare il termine politicamente corretto "operatori ambientali" (che mi rifiuto scientemente di usare, esattamente come mi rifiuto di utilizzare altri termini "politicamente corretti" al posto dei vocaboli da sempre usati per identificare quelle persone, quei ruoli, quelle situazioni).
Mangiare cheeseburger è out (e se non fosse per l'innocenza dei bambini che costringono i genitori a portarli da McDonald's la catena chiuderebbe presto o sarebbe vessata da continui picchetti dei salutisti) come fumare, persino nelle proprie abitazioni (i talebani di questa corrente si trovano negli Stati Uniti dove vietano il fumo negli appartamenti privati e persino nei parchi).
Non parliamo della passione di tante donne: le pellicce.
E che dire degli animali utilizzati per garantire alle persone una cura ?
Non si può più.
E' storia vecchia l'uso del termine "negri" o i tanti modi dialettali per definire un omosessuale.
Ormai passata alla storia è la fola antinucleare (poi però si lamentano se crescono le bollette del gas e dell'elettricità ...) e contro la privatizzazione delle strutture potabili (e poi si lamentano dell'aumento della bolletta dell'acqua).
La caccia, poi, è stata forse la prima vittima di questa ondata di social rompi che hanno così rovinato una delle attività basilari dell'Umanità, da sempre.
Siamo in crisi e occorrono soldi: facciamo una bella patrimoniale che colpisca "i ricchi", dicono con la bava alla bocca quelli che, stoltamente, pensano di essere fuori dal perimetro della rapina (e il responsabile economico del pci/pds/ds/pd invece di pensare a tagliare le spese continua a ribadire che "bisogna colpire i grandi patrimoni" senza però delineare quali siano i "grandi patrimoni" e lasciandosi le mani libere per considerare tali tutti quelli che comprendono anche una sola abitazione di proprietà).
Così i ricchi più ricchi (e annoiati) chiedono di essere tassati, ma non mettono fuori i soldi con donazioni o finanziamenti benefici (o se lo fanno e chiedono di essere tassati allora vuol dire che potrebbero donare molto di più) e neppure dicono "tassate ME".
No dicono "tassate NOI", coinvolgendo altri che se ne starebbero volentieri tranquilli per i fatti loro.
Costituiscono le "ong" per non essere influenzati dai governi e dalla politica, però poi chiedono i finanziamenti pubblici o il "5 per mille" e se, recandosi in zone da dove dovrebbero tenersi lontani, vengono rapiti, ecco che pretendono il salvataggio da parte del tanto disprezzato stato e governo, a spese di tutti noi che paghiamo il riscatto causato dal loro solipsismo (e non li ho mai sentiti ringraziarci per aver pagato il loro riscatto, anzi le prime loro dichiarazioni sono: voglio tornarci).
Insomma, tutti questi "social" sono solo dei "social rompi " il cui, sembra unico, scopo è quello di disturbare il godimento della vita da parte del prossimo, scaricandogli addosso le proprie paturnie, i propri limiti, i propri sensi di colpa.
Ecco (anche) perchè sono Individualista e liberalliberista in economia.
Se ognuno svolgesse il proprio lavoro e poi si pagasse quello che desidera (bisogni, hobbies, beneficenza) senza pretendere che anche altri siano presi dal suo stesso "sacro" fuoco e lasciando che ognuno svolga la sua vita facendo ciò che più gli aggrada con l'unico limite di non violare la sfera e la proprietà privata altrui, allora e solo allora potremo dirci Civili.
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1 commento:
di un po' dei luoghi comuni cui ci hanno obbligato, di cui tratti qui,
ho trovato traccia in una brutta canzone strasentita, piena di sinistri presagi:
http://esperidi.blogspot.it/2012/07/imagine.html
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