Elezioni importanti a primavera, anche se sono solo amministrative, saranno da eleggere sindaci "di peso", presumibilmente, con le modifiche imposte da Renzi e dai ladri di voti fuoriusciti dal Centro Destra senza dimettersi e per votare a sinistra, futuri senatori.
Roma, con le dimissioni di Marino, rappresenta la ciliegina sulla torta.
Bologna rappresenta la casa madre dei comunisti, la cittadella rossa.
Milano, capitale economica d'Italia, deve dimostrare che l'elezione di Pisapia sia stata solo un incidente di percorso, una momentanea follia dei suoi cittadini.
Napoli ... non è classificabile.
Da Lauro a De Magistris i napoletani votano per chi promette di più e meglio, non vi vedo alcun afflato ideale, quindi non mi stupirei se questa volta scegliessero i grillini.
Per il Centro Destra è l'occasione per ripresentarsi al proprio elettorato dopo aver fatto pulizia con l'uscita degli Alfano e dei Verdini.
E con un nuovo partito come maggiore azionista: la Lega di Salvini.
I candidati ci sono, come la stessa Meloni per Roma, assieme alla quale il Centro Destra potrebbe presentare un bel poker rosa con la Carfagna a Napoli, la Gelmini a Milano e la Borgonzoni a Bologna.
Da queste elezioni possono venir fuori quattro risultati, tre dei quali autentiche iatture.
Potrebbe vincere tutto un solo schieramento, divenendo egemone per un periodo di media prospettiva con grave danno per ogni dialettica democratica.
Potrebbero spartirsi equamente i successi i tre schieramenti (Destra, sinistra, grillini) creando una sostanziale ingovernabilità e schizofrenia istituzionale.
Potrebbero spartirsi il bottino grillini e sinistra, mandando completamente alla deriva l'Italia.
Oppure potrebbero spartirsi le vittorie la Destra e la sinistra, ripristinando quel salutare confronto bipolare che è l'unico possibile in una sana dialettica politica.
Agli elettori l'ardua sentenza.
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