Renzi è come Grillo.
Una volta preso l'abbrivio sono ambedue costretti a spararne di sempre più grosse per mantenere viva l'attenzione e il consenso.
Grillo, sarà l'età, ma sembra essere in un momento di riposo, l'altro, invece, non si riposa mai.
Salta da una intervista televisiva ad una con un quotidiano compiacente, da una inaugurazione ad una finale di tennis e speriamo che la Fiorentina non arrivi a vincere lo scudetto, sennò si accaparrerebbe pure quello.
In ultimo ha profuso miliardi per il ritorno dei professori dall'estero, per il bonus elettorale da 80 euro, per i bambini poveri (ma darà i soldi a loro o ai genitori ? E si parla di bambini Italiani o anche di figli dei clandestini ?) , detrazione al 140% per gli investimenti, contratto degli statali, rivalutazione delle pensioni, abolizione di imu e tasi ma solo sulle prime case e chi più ne ha più ne metta.
Qualche ritocchino di bilancio (sopravvalutare il recupero dalla cosiddetta evasione, millantare una maggiore flessibilità in europa, mettere a bilancio "risparmi" più teorici che pratici) il giochino è completato e i babbei sono belli che infinocchiati.
Renzi non inventa nulla.
Paga le clientele come facevano nella prima repubblica.
E quella politica ci ha portato al debito odierno, ai sacrifici quotidiani e ad una nazione prostrata e invasa.
Ma lui non lo sa e continua allegramente a distribuire denaro non suo come un tempo, a carnevale, dai carri lanciavano caramelle.
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