Martedì il bulletto fiorentino catapultato senza un voto a Palazzo Chigi ed ivi puntellato dai saltimbanco eletti per fare esattamente l'opposto, ha parlato all'onu (minuscolo voluto).
Di tutto il suo sproloquio (con il quale ritengo abbia abbondantemente innaffiato, visto come parla, gli astanti delle prime file) resta solo il qualunquismo con il quale si è scagliato contro "i muri".
I muri, è vero non servono, ma solo se manca la volontà di contrastare l'invasione dei clandestini.
Se, viceversa, non esistessero le quinte colonne che, come fece De Klerk in Sud Africa, si adoperano per consegnare ad altri la nostra terra, i muri aiuterebbero a difendere i confini, perchè a supporto arriverebbero le Forze Armate, oggi trasformate, con la Marina Militare, in taxi gratuito per i clandestini e il blocco non solo sarebbe efficace verso l'esterno, ma consentirebbe di effettuare una bonifica all'interno.
Ma questo, uno come Renzi, non riuscirà mai a capirlo, quindi tocca a noi impegnarci, anche solo con il voto, per rimandarlo a Firenze.
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1 commento:
Il voto è solo un passo. Ci vorrebbe una mobilitazione generale perché l'esperienza dei governi Berlusconi ci ha insegnato che anche col voto plebiscitario, si può essere rimossi. Non possiamo più permetterci di essere così creduloni da credere che basti votare contro il Piazzista fiorentino.
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