03 giugno 2016
Femminicidio
Mentre ieri mattina ero in viaggio , ascoltavo la trasmissione "Radio anch'io" incentrata sull'omicidio della giovane donna a Roma, bruciata viva.
Uno sbrodolamento generale nel quale poche sono state le voci sensate, come quella di una professoressa che ha rilevato come anche molte ragazze mettono del loro, specie nel vestirsi.
Il programma si è sviluppato su due punti:educazione e sanzione.
Il primo mi sembra improntato ad un lavaggio del cervello che trasformi i ragazzi in eunuchi.
Il secondo espressione di un ragionamento razzista che vorrebbe punire più severamente gli omicidi di una donna rispetto a quelli di un uomo.
Non hanno parlato degli omosessuali ma forse pensano di collocarli da una parte o dall'altra a seconda che siano "danti" o "prendenti ".
Immagino poi che la maggior parte dei talebani delle punizioni e dell'educazione, sia favorevole all'importazione massiccia di clandestini con una cultura della donna ben radicata e contrari alla pena di morte.
Io penso invece che un omicidio vada punito in egual modo, indipendentemente che la vittima sia uomo o donna.
La differenza consiste nella tipologia del delitto e chi brucia viva una persona, uomo o donna che sia, merita solo la pena di morte.
Quanto all'educazione occorre tornare alla Tradizione, considerando la diversità intrinseca degli uomini e delle donne.
Non imporre, magari, ai maschi di giocare con le bambole.
Educazione tradizionale e punizione esemplare per i delitti, non violare la personalità o creare omicidi di serie A e di serie B, solo così potremo dirci società civile.
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