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No alla deriva

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27 giugno 2016

Nazione e Popolo


Gli gnomi di Bruxelles non sanno perdere.
In questo senso le reazioni isteriche come quella di Juncker che, adesso, vuole fare in fretta ad escludere il Regno Unito quando la sua stessa Bibbia, il trattato costitutivo, prevede una trattativa lunga fino a due anni.
Probabilmente Juncker ha ricevuto l'ordine di cercare di fermare ogni ulteriore velleità indipendentista e sovrana, usando il bastone e non più la carota.
Così assistiamo alla penosa sceneggiata degli europeisti britannici (chissà da chi imbeccati e finanziati ...) che accampano la pretesa di un secondo referendum perchè il primo ha avuto scarsa partecipazione (il 72 % !!!) e la Brexit ha vinto di poco (52 a 48 e con un milione e duecentomila voti di maggioranza !!!).
Una tesi simile, a parti invertite, sarebbe stata accolta da commenti ironici e da un dileggio generale con l'accusa di non saper perdere e, soprattutto, di esprimere idee antidemocratiche.
Esattamente come quelle espresse da Napolitano, Prodi, Monti (che faccia di bronzo tornare a parlare dopo i suoi fallimenti governativi !) e dal sopravvalutato scrittore napoletano monotematico (camorra).
Tutti, all'unisono, assieme ad alcune penne di regime come Calabresi e Severgnini, che si pongono il problema su quali argomenti il Popolo (per loro evidentemente "bue" quando non obbedisce agli ordini di scuderia e si dimostra più libero di loro) dovrebbe essere chiamato a votare.
Naturalmente sarebbero loro a decidere chi vota e su cosa, in modo da ottenere sempre il risultato voluto a tavolino.
Non è peraltro la prima volta che le consorterie affaristiche, tramite i loro maggiordomi, ribaltano la volontà popolare.
Nel 2008 l'Irlanda aveva bocciato con un referendum il trattato di Lisbona, poi fu messa in ginocchio dalle consorterie finanziarie e, richiamata al voto nel 2009, lo approvò.
Ma gli Inglesi non sono gli Irlandesi ...
Insomma l'attacco alla Sovranità Popolare è generale e trova obbedienti soldatini tra politici e presunti "intellettuali" dalla penna e dalla firma facile.
Per questo acquisisce più significato il "cantiere" aperto a Parma che dovrà delineare un Centro Destra rinnovato che si rivolga a chi non è renziano all'interno di un quadro che restituisca Dignità alla Nazione e Sovranità al Popolo.
Quindi, come ha espresso Salvini, con propri confini e una propria moneta, simboli di Sovranità e Indipendenza.
Ma anche utilizzando ogni opportunità perchè sia il Popolo, tutto e non solo i pennivendoli di regime, ad esprimersi.
Dicono che la costituzione del 1946 non preveda il referendum di indirizzo o consultivo.
Basta cambiare la costituzione, cosa che ultimamente si fa abbastanza frequentemente quando si tratta di recepire direttive europee come sul pareggio di bilancio ..., cosa, peraltro, che già si fece nel 1989 quando, a latere della consultazione per l'elezione del parlamento europeo, fummo chiamati a rispondere ad un quesito sui poteri da conferire a tale parlamento.
Allora l'88% votò, alla cieca ... praticamente come quando conferirono il Nobel (peraltro sempre più screditato ...) ad Obama prima ancora che entrasse in carica, a favore della trasformazione in "unione", senza sapere che sarebbe stata una unione sì, ma di stampo sovietico.
Mi piace ricordare come, anche allora, fui in quel 12% che votò "NO" e, purtroppo, i fatti mi hanno dato ragione.
A distanza di quasi trenta anni, con l'esperienza acquisita, pare logico un "tagliando" a quel voto e che sia il Popolo a decidere, anche se può dispiacere ai Napolitano, ai Prodi o ai Monti che, peraltro, i loro danni hanno già ampiamente fatto, quindi non vedo perchè li si debba ascoltare.
Ma hanno paura del voto popolare.
Hanno paura perchè si sono accorti come, nonostante lo schieramento di megafoni (televisioni, giornali, nani e ballerine) che hanno fatto propaganda a senso unico, non riescono a far tacere la voce della Coscienza, del Buon Senso e della Libertà.
Votare fa paura agli gnomi delle consorterie affaristiche e, quindi, ai loro maggiordomi sparsi nella autoreferenziale "società civile".
Per questo votare si deve e si può, sostenendo le forze "populiste, razziste, xenofobe, omofobe etc.".



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