I ballottaggi ci dicono che la stagione della gloria per Renzi è già terminata.
E'proprio vero che le bugie hanno le gambe corte e, semmai, meraviglia che ci siano ancora Italiani disposti a credergli.
I votanti sono ancora calati, ma peggio per chi resta a casa, perchè sarà amministrato da chi non ha scelto senza nemmeno avere il diritto di lamentarsi.
I numeri contro Renzi sono impietosi.
Aveva sei capoluoghi di regione su sette ed è rimasto con tre.
Aveva ventun capoluoghi di provincia su ventisei ed è rimasto con nove.
Se Atene piange, però, Sparta non ride perchè se è vero che il Centro Destra ancora respira, finchè non deciderà di sposare, senza se e senza ma, la causa dei "populisti, razzisti, xenofobi, omofobi, carnivori, etc." sarà sempre soggetto all'influenza delle consorterie europee che, poi, ne pilotano le scissioni in base alle proprie convenienze.
E le parole di Parisi (la sua sconfitta è quella che mi dispiace meno) la dicono lunga su quanti continuano a sperare di trovarsi con un Centro Destra addomestica.
E come dopo la guerra del Peloponneso, tra Atene e Sparta fiaccate dalle reciproche rivalità uscì vincitore il terzo incomodo, Tebe, così l'unico a potersi fregiare del titolo di vincitore è Grillo con il suo movimento raccogliticcio quanto a personale, ma che attira il voto di protesta.
Non che abbiano vinto tanto, ma hanno vinto significativamente a Roma e Torino, contro due vecchie volpi del pci/pds/ds/pd, surclassandone una e mandando in pensione l'altra.
L'Italia si conferma così tripartita, incerta sul futuro, ancora in declino.
Sa che la strada di Renzi è sbagliata, ma non ha ancora il coraggio di dargli un bel calcio nel fondo schiena.
Ha paura del "dopo", ma il "dopo", qualunque sia, non potrà che essere migliore.
Soprattutto se il Centro Destra romperà gli ormeggi e si collocherà senza tentennamenti sul fronte antieuropeista e antimmigrazionista.
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