L'intervallo di quindici giorni tra il primo e il secondo turno delle amministrative non lo ricordo così acceso.
La stampa di regime (praticamente, ormai, tutta inclusi Libero e il Giornale) ogni giorno martella sulla presunta intesa tra Grillo e Centro Destra, in particolare Salvini.
Una intesa che è nei fatti visto che rappresenta l'anima profonda del rispettivo elettorato o, meglio, di gran parte (quella migliore) di esso.
Del resto, prima ancora che si votasse e si conoscessero i risultati mi ero esposto per dire che se a Roma non fosse andata al ballottaggio la Meloni, avrei auspicato una convergenza sulla Raggi.
Senza inciuci.
Salvini, con la sua dichiarazione per cui, se fosse a Torino voterebbe Appendino e a Roma Raggi, non ha fatto altro che dare voce al suo elettorato, tra l'altro senza l'arroganza di chi pensa di "dare indicazioni di voto" a Uomini Liberi quali noi di Destra siamo.
Il nemico è Renzi e qualunque alternativa ai suoi candidati è migliore di loro in attesa di cacciarlo direttamente con il voto di ottobre.
Persino a Bologna leggo dichiarazioni molto nervose degli esponenti del pci/pds/ds/pd, come, del resto, è naturale perchè chi ha da perdere sono loro, mentre per Lucia Borgonzoni il successo è già arrivato avendo costretto il candidato sinistro al ballottaggio con una base di partenza che è la peggiore da quando c'è l'elezione diretta del sindaco.
Ho una mia personale idea di come andranno le elezioni, ma per intanto possiamo sognare di vincere in tutte le città.
Renzi deve tornare a Rignano, possiamo farcela.
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