27 luglio 2016
Perché rifiuto Parisi leader del Centro Destra
Negli ultimi tempi è un gran parlare di Stefano Parisi, candidato perdente nella corsa a sindaco di Milano, quale leader o candidato premier in pectore del Centro Destra.
Parisi ha già fatto delle gaffes da candidato sindaco (sulla moschea, ad esempio) e anche adesso quando ha detto che se Renzi dovesse perdere il referendum, non dovrebbe comunque dimettersi.
Eppure Berlusconi investe su di lui come già fece con tanti altri, ultimo Toti sedotto, eletto e abbandonato.
Ma non sono le gaffes a rendermi ostile al nome di Parisi, è il suo profilo e una sorta di approvazione del nome da parte della sinistra.
Tali due elementi indicano chiaramente che Parisi più che il candidato di Berlusconi, è l'uomo sul quale puntano le consorterie affaristico-finanziarie checihanno già imposto i Monti, le Fornero, i Renzi, i Padoan.
Tali oscure lobbies infatti, dopo aver già messo il guinzaglio ai partiti della sinistra (Tsipras incluso) adesso hanno bisogno di metterlo anche ala Destra italiana per impedire che cresca un movimento che si affianchi e rafforzi i "populisti,razzisti,xenofobi,sessisti, omofobi ..." che già rappresentano un terzo del parlamento europeo e si apprestano a crescere, mettendo così a rischio i lucrosi
affari delle consorterie stesse.
Allora chi meglio di un burocrate uscito dalle loro stesse esperienze per mettere il bavaglio al Centro Destra e, magari, in caso di necessità fargli appoggiare la sinistra per impedire ai Grillini di emergere ?
Parisi serve non al Popolo di Centro Destra, ma alla conservazione del potere finanziario delle consorterie che si troverebbero ad aver due cavalli sui quali puntare, ottenendo il medesimo risultato.
In questo quadro la sinistra accoglie con piacere il nome di Parisi (basta leggere il coro di apprezzamento sui quotidiani) pensando a lui non solo come un candidato perdente, ma anche e soprattutto come sodale in caso di necessità, quella stessa necessità che ha portato al parlamento europeo socialisti, comunisti,liberali,verdi,democristiani a votare mozioni unitarie e spartirsi i posti di potere per contrastare i "populisti ...".
Allora il NO a Parisi deve essere forte, chiaro, irreversibile.
Parisi è uomo di apparato, non leader innovatore che possa schierarsi contro il potere finanziario e politico europeo e mondiale.
Bene hanno fatto Salvini e la Meloni a stopparlo subito e ancor meglio farebbero a non proseguire in colloqui per riesumare un Centro Destra troppo succube delle consorterie di potere affaristico-finanziarie.
Che la Destra faccia la Destra senza compromessi, iniziando quella stessa lunga marcia che oggi consente al Fronte Nazionale di candidarsi, in solitaria, a governare la Francia, obbligando sinistre e centristi a rendere pubblici i loro inciuci.
La rinascita della nostra Patria e della nostra Nazione inizia proprio dall'affrontare con determinazione il cammino verso l'affermazione anche in solitaria della propria Identità.
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1 commento:
"Tali due elementi indicano chiaramente che Parisi più che il candidato di Berlusconi, è l'uomo sul quale puntano le consorterie affaristico-finanziarie"
Ma il duo Berlusconi-Confalonieri non fa che puntare su uomini di consorterie
affaristico-finanziarie . Più o meno come la sinistra. Inoltre Lara Comi di FI è vicepresidente Ue del PPE, il gruppo eurocratico che rappresenta anche la CDU della Merkel.
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